L’urlo Ims alla prima della Scala “Ci stanno massacrando”

CARONNO PERTUSELLA «Siamo rammaricati e arrabbiati per la manovra economica del governo Monti, che penalizza sempre di più i lavoratori e le lavoratrici che oggi stanno perdendo il posto di lavoro. Molti speravano di raggiungere la pensione con gli ammortizzatori sociali, invece hanno visto sfumare anche questa possibilità».

Bastano queste poche parole di Antonio Ferrari, sindacalista Cobas Cub, per spiegare la forte contrarietà alla nuova manovra espressa dai lavoratori dell’Ims, azienda caronnese specializzata nella produzione di cd e dvd per la quale è appena arrivata la sentenza di fallimento.

Pur impegnati da oltre 40 giorni in un presidio permanente davanti ai cancelli della sede di via Bergamo, i dipendenti hanno deciso di far sentire il proprio “no” ai provvedimenti del premier Mario Monti. Ieri una delegazione, in rappresentanza dei 132 lavoratori dell’azienda caronnese, ha partecipato al presidio davanti la Prefettura di Varese e nel pomeriggio alla manifestazione davanti alla Scala di Milano: «Continueremo a garantire il nostro appoggio e a far sentire la nostra voce anche in occasione delle prossime manifestazioni».

Al primo posto resta però la lotta per il futuro della storica azienda di via Bergamo: dopo l’ufficialità del fallimento, arrivata lunedì sera, i sindacati e i lavoratori si sono riuniti per stendere un piano d’azione. «Verrà richiesto urgentemente un incontro con il curatore – continua Ferrari – Gli chiederemo di valutare l’apertura della cassa integrazione straordinaria, ma gli garantiremo anche tutta la collaborazione possibile affinché si esplorino tutte le possibilità per far ripartire la produzione». Proprio con questo obiettivo le organizzazioni sindacali e i lavoratori stanno preparando una ricca documentazione con clienti, fornitori e dati tecnici che potranno essere utili per un’eventuale ripartenza. «Le trattative riprenderanno anche sul fronte regionale: chiederemo la riapertura del tavolo di lavoro, sospeso in attesa della nomina del curatore».

Tante azioni concrete, insomma, portate avanti con la speranza di far risorgere l’azienda dalle proprie ceneri. Nel frattempo proseguono anche le manifestazioni di solidarietà: «Un vivaio caronnese ci ha donato un albero che nei prossimi giorni provvederemo ad addobbare – conclude il sindacalista – Sarà posizionato sotto il nuovo tendone di 20 metri che ospiterà appuntamenti, spettacoli, incontri e persino una grande festa per Capodanno».

e.marletta

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