Il Cairo, 10 set. (TMNews) – Un massiccio spiegamento di soldati dell’esercito e agenti di polizia egiziani sono stati schierati davanti all’ambasciata israeliana al Cairo, ieri teatro di un assalto da parte di centinaia di manifestanti che ha fatto tre morti e circa mille feriti. Veicoli blindati stazionano intorno alla sede diplomatica e nei pressi di un commissariato della zona, nel quartiere di Guizeh.
I manifestanti hanno protestato per la morte di cinque guardie di confine uccise per errore dalle forze israeliane il mese scorso, hanno divelto il muro di cinta per entrare nella sede diplomatica. L’assalto all’ambasciata israeliana è partito dopo una manifestazione a piazza Tahrir per chiedere riforme e democrazia, sette mesi dopo la caduta del presidente Hosni Mubarak e la presa del potere da parte dell’esercito. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’assalto un “incidente serio” che si sarebbe potuto trasformare in “un disastro”.
Questa mattina la circolazione dei veicoli è tornata alla normalità. Nelle strade, ricoperte di pietre e vetri di bottiglia, ci sono ancora i segni degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Sei israeliani, che erano rimasti intrappolati dentro la sede dell’ambasciata, sono stati portati in salvo da unità speciali dell’esercito egiziano. “Temevamo seriamente per la loro vita”, ha detto una fonte a condizione di anonimato. Intanto lo stato ebraico ha fatto sapere che il numero due dell’ambasciata resterà nella capitale egiziana.
(fonte afp)
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