«Ridare i soldi ai frontalieri» La Regione approva la proposta

I soldi dei frontalieri devono tornare ai legittimi proprietari. È questa la presa di posizione del consiglio regionale, che ha approvato all’unanimità la proposta che è stata avanzata dalla “Commissione Speciale Rapporti tra Lombardia, Confederazione Elvetica e Province Autonome”, presieduta dalla leghista varesina Francesca Brianza. Che impone alla Regione di chiedere al governo che i fondi a gestione separata, dedicati alla disoccupazione speciale dei frontalieri, siano restituiti. Si tratta di ben 270 milioni di euro che dovranno essere utilizzati per assistere i lavoratori della categoria che sono rimasti senza lavoro.

La commissione ha elaborato il documento dopo aver ascoltato i rappresentanti dei frontalieri lombardi (Cgil-Cisl-Uil) e i sindacalisti svizzeri di Unia e Ocst su un argomento considerato prioritario per 4mila lavoratori di Varese, Como e Sondrio in regime di disoccupazione, ma che riguarda una bacino potenziale di oltre 50mila frontalieri.

«Il nocciolo del problema sta nel fatto che per effetto della legge Fornero sul lavoro gli uffici territoriali dell’Inps operanti nelle province di confine con la Svizzera, a partire dal mese di settembre 2012 hanno sospeso ai lavoratori frontalieri disoccupati l’erogazione dell’indennità speciale di disoccupazione, che è stata sostituita con la disoccupazione ordinaria – precisa la leghista Brianza – come è risaputo il fondo per la disoccupazione speciale ammonta alla bellezza di 270 milioni e consentirebbe a chi ha perso il lavoro di usufruire di un assegno più “pesante” e per un periodo più lungo».

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