«Ciao Stefano, rimarrai sempre nei nostri cuori». La commozione degli amici per, il quindicenne che non ce l’ha fatta, dopo i postumi del terribile incidente in cui è rimasto coinvolto sabato mattina sulla via per Busto Arsizio, a Lonate Pozzolo. Uno schianto terribile tra due auto, uno scenario da incubo che ha provocato sei feriti, di cui due molto gravi. Tra loro Stefano, che ieri, nonostante le cure dei medici, ha purtroppo smesso di vivere.
La speranza degli amici, che su facebook si tenevano aggiornati sulle condizioni di salute di “Ste” («il cuore batte ancora» era l’ultimo “check” circolato, prima di venire a sapere la tragica notizia), si è infranta ieri pomeriggio, quando il cuore del ragazzino ha smesso di battere, all’ospedale San Raffaele, dove il ragazzino era stato trasportato in elicottero dal luogo dell’incidente, visto che le sue condizioni erano apparse subito gravissime.
Stefano, classe 1999, appena 15 anni, come Gaetano, 13 anni, morto nel sonno due settimane fa nella sua casa di viale Boccaccio, oppure come Nicolas, che un mese fa era stato travolto in via Novara a Legnano, mentre rientrava a casa in bicicletta. Una terribile scia di vittime incolpevoli e innocenti che mette a dura prova la città, che si ritrova ancora una volta sotto choc. Tutti e tre studenti, quasi coetanei, e nel giro di poche settimane vittime di un destino che porta via loro gli anni migliori, quelli della vita vera e delle responsabilità, e che getta i loro genitori nella disperazione e in un vortice di pensieri, di domande senza risposta e di recriminazioni. Stefano ora è un angelo che veglia su di loro. «Un altro angelo in cielo» uno dei commenti raccolti ieri. È un modo per scacciare l’incubo.
Lo piangono i parenti, zii e cugini, ricevendo dimostrazioni di affetto e di vicinanza in pubblico e in privato. Vivono nel quartiere di San Giuseppe a Busto Arsizio, e alcuni di loro sono impegnati come volontari nella festa patronale che è iniziata da qualche giorno, e che ieri è stata offuscata dal lutto.
«Una tragica notizia» commenta , assessore e responsabile dell’organizzazione della festa patronale. Ma sono soprattutto gli amici e i compagni di scuola che in questi giorni saranno chiamati ad elaborare un lutto che a quest’età è sempre difficilissimo da comprendere.
Riccardo, un suo compagno di classe, ricorda l’amico “Ste” con parole piene di affetto e di rammarico: «Mi ricordo quando eravamo vicini di banco, mi ricordo quando ridevamo insieme, ci tiravamo le gomme, ci scambiavamo gli skylander per giocare, i giochi dell’Xbox, mi ricordo quella nota che ho preso perché chiacchieravo con te, non ci voglio credere, non voglio. Ti ho sempre difeso da tutto e tutti, rimarrai il mio vicino di banco preferito. Riposa in pace Ste».
Un altro amico di Stefano, Gabriele, gli fa eco: «Ci mancherai». Non vorrebbero crederci ma è successo.
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