Esistono errori irreparabili? Siamo sempre consapevoli delle conseguenze delle nostre scelte? A volte sembra di no. Sembra sia la vita, o gli altri, a scegliere per noi. Talvolta abbiamo la sensazione che una parte di noi, sulla quale non abbiamo controllo, passi all’azione e ci porti, quasi inconsapevoli, al di là della decisione.
Così ci ritroviamo smarriti, su una strada che non riconosciamo, con un’ idea di noi stessi che non ci torna del tutto. Rispetto poi ai momenti in cui ci troviamo a prendere una decisione agiamo in modi differenti a seconda del tipo di personalità che abbiamo, della nostra storia e di quanto cruciale ci sembri il nostro agire per il nostro futuro. Talvolta scegliamo apparentemente in fretta, sulla spinta di quello che sentiamo in quel preciso momento, altre invece impieghiamo tempi lunghissimi per immaginare tutte le conseguenze possibili e le implicazioni e questo, se portato all’ esasperazione, ci fa vivere nell’ ansia di dover scegliere senza realmente farlo mai.
Decidere, recidere. Ogni scelta comporta una perdita e perdere non ci piace. Per questo è difficile, per questo spesso cerchiamo di “salvare capra e cavoli” tenendo insieme percorsi inconciliabili, che ci dilaniano. Se salvare tutto non è possibile, come riparare a un errore di valutazione? La realtà è che non si torna indietro, perché comunque sia andata, per quanto possa non esserci piaciuta, abbiamo percorso una strada altra per un certo tempo e questo ci impedisce di essere gli stessi di prima.
Quei passi appartengono a noi, magari esprimono un desiderio che non eravamo capaci di dirci, forse la nostra incapacità di percepire correttamente il nostro sentire in quel momento o una tendenza a delegare ad altri, o una difficoltà ad allungare lo sguardo oltre il breve periodo e quindi a immaginare le conseguenze sul medio e lungo tempo.
Questa è la risorsa che sento presente in ogni errore. La possibilità di interrogarci su noi stessi e sul nostro modo di agire, il cercare di ritrovare le risorse che tutti abbiamo e che ci guidano, per prepararci alle prossime decisioni, l’ apertura di uno sguardo più vero rispetto ai nostri profondi desideri. E la capacità di perdonare noi stessi, ma prendendoci la responsabilità delle nostre azioni, e renderci conto che intanto, su quella strada “errata”, abbiamo vissuto e appreso. Comunque.
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