Aumentano in provincia di Varese i prestiti finalizzati, e purtroppo anche i casi di insolvenza, mentre calano i mutui immobiliari. È quanto emerge da un’analisi condotta da Crif, società specializzata nel supporto decisionale all’erogazione del credito, la quale ha preso in esame i dati relativi all’importo medio erogato alle famiglie italiane nel corso del 2013, distinguendo tra mutui, prestiti personali e prestiti finalizzati.
A livello nazionale si è registrato un calo di tutte e tre le tipologie, rispettivamente del 3,5%, del 3,8% e del 2,7%; in Lombardia, le cose non vanno così male, essendo la regione terza classificata a livello nazionale.
La situazione della provincia di Varese è varia: il nostro territorio, pur registrando una contrazione minore rispetto ad altre province lombarde, resta all’ultimo posto della classifica sull’erogazione di mutui immobiliari, con un importo medio prestato alle famiglie per acquistare casa pari a 127.352 euro, contro una media regionale di 164.451 e italiana di 141.254 euro.
La situazione si ribalta nella classifica dei prestiti finalizzati, dove Varese con un importo medio di 5.314 euro, va sul podio, alle spalle di Como e Pavia, ma davanti a Milano.
Dati da maneggiare con cautela secondo Federconsumatori Varese, ai cui sportelli molte famiglie si rivolgono per difficoltà a rientrare dai prestiti. «Il problema dell’insolvenza è purtroppo ben presente – afferma il presidente Francesco De Lorenzo – Le famiglie della nostra provincia stanno facendo sempre più fatica a rientrare più dai prestiti finalizzati che dai mutui. In questi primi mesi dell’anno abbiamo registrato un aumento delle insolvenze di circa il 10%».
L’importo medio dei prestiti riguardanti le famiglie varesine si aggira tra i 5mila e gli 8mila euro. Un altro fattore preoccupante riguarda la mancanza di tutele per i cittadini che non riescono a fare fronte ai prestiti ricevuti: «Se quando si contrae un mutuo si hanno tutele pubbliche in caso di malattia o di perdita del lavoro – spiega De Lorenzo – ciò non avviene per i prestiti personalizzati, dove si stipula semplicemente una polizza assicurativa».
Molti varesini si stanno indebitando per fare fronte alle bollette a causa della crisi o della mancanza di lavoro.
Se i dati 2013 riguardanti i mutui immobiliari sono estremamente negativi per il nostro territorio, a partire dall’inizio dell’anno, a detta degli addetti ai lavori, le cose starebbero migliorando.
La situazione di partenza vede comunque la provincia di Varese a due velocità: il sud, con i grandi centri come Busto Arsizio e Gallarate, che, subendo le influenze di Milano, ha avuto in passato maggiore facilità ad accedere ai mutui; e il nord, che riscontrava già maggiori difficoltà e quindi ha risentito meno della stretta creditizia tra il 2009 e il 2013.
«Per la prima volta, dopo anni, questo 2014 sta facendo registrare un approccio diverso da parte delle banche, sia nazionali che locali, al tema dei mutui – sottolinea Massimo Parola, immobiliarista di Gavirate e consigliere provinciale della Fimaa, l’associazione di categoria – Le banche stanno finalmente tornando a fare il loro mestiere: a questa situazione, ha contribuito anche la modifica delle legge sull’intermediazione».
Gli istituti bancari stanno chiedendo condizioni meno rigide alle famiglie. «I mutui – conclude Parola – vengono concessi anche a famiglie monoreddito che fino allo scorso anno venivano messe alla porta: questo avrà un effetto positivo sul mercato immobiliare. È impossibile aspettare che la crisi finisca, perché ci vorrebbero almeno 5 anni per rimettere in moto il mercato».
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