I carabinieri della stazione di Azzate l’hanno trovato mentre parlava attraverso il “corpo del reato”. Un iPhone rubato da un’abitazione di Gazzada Schianno un paio di mesi fa. Nei guai è finito un albanese di 29 anni, denunciato, alla fine delle indagini, per ricettazione. I carabinieri da tempo stavano seguendo la tracce dello smartphone rubato attraverso l’incrocio dei tabulati telefonici con le celle (aree coperte da ripetitori tracciabilissimi) agganciate dal telefonino. Funziona come un Pollicina ad alta tecnologia: per ritrovare quando è stato rubato si seguono le tracce lasciate da chi utilizza il cellulare componendo un percorso che,
alla fine, porta quanto meno a chi quel telefono l’ha ricettato. E’ accaduto all’albanese che ora è sospettato di aver avuto a che fare anche con il furto. I carabinieri stanno infatti eseguendo ulteriori indagini in questa direzione. E a breve anche l’inchiesta relativa al colpo potrebbe chiudersi. In sintesi il bottino si è rivelato più intelligente di chi l’ha sottratto e ricettato.
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