Sul mercato dal 1968 promuovendo un prodotto “semplice e genuino”. L’attività della Mario Aili di Ispra gira tutta intorno ad un solo prodotto: l’uovo. «Siamo alla terza generazione – spiega Giorgio Aili, figlio di Mario, il padre fondatore di questa quasi splendida cinquantenne – Mio figlio infatti ha iniziato ad affiancarci nella gestione dell’attività». Un’attività di famiglia: «Con noi – aggiunge Giorgio – lavorano cinque dipendenti. Crediamo molto nelle risorse umane e investiamo in formazione oltre che, ed è necessario, in innovazioni tecnologiche».
L’uovo della Aili è considerato etico: «Abbiamo fatto nostre tutte le normative, anche europee, che impongono il rispetto per gli animali – spiega Giorgio, che aggiunge sorridendo – Le nostre sono galline felici. Una felicità che ha avuto, gioco forza, un costo. Un costo quantificabile in termini di produzione: rispettare queste normative ha ridotto di parecchio il numero di uova prodotte giornalmente».
I numeri della piccola e bella di Ispra sono in ogni caso di tutto rispetto: 40mila galline, per una produzione giornaliera media che oscilla tra le 30 e le 32mila uova. Ragionare in termini di etica, «e fare i conti con una crisi che ha colpito tutti, inutile negarlo, che ha convinto a guardare al mercato con occhi nuovi – spiega Giorgio – In un certo senso siamo tornati alle origini. Nel 1968 praticamente non esistevano le catene di grande distribuzione. Non in Italia, quantomeno. Il nostro prodotto era destinato ai piccoli negozi. Ridimensionando i numeri di produzione e garantendo un livello di qualità altissimo, perché l’uovo o è perfetto oppure è invendibile, siamo tornati a guardare a quel segmento di mercato».
Da guardare con occhio contemporaneo, però. «Abbiamo così fidelizzato una vasta gamma di piccole attività d’eccellenza, dalle pasticcerie ai fruttivendoli – spiega Aili – Attività estremamente radicate sul territorio che sono punto di riferimento per la loro clientela. Inoltre abbiamo aperto al catering: realtà per noi perfetta sia in termini sia quantitativi che qualitativi. Insomma abbiamo puntato all’eccellenza dell’uovo».
Se una ricetta anti crisi c’è è questa: «Saper ridisegnare sempre i confini del proprio mercato – conclude Aili – Un prodotto classico, come può essere il nostro, può trovare nuovi spazi a seconda dei tempi e delle esigenze dei clienti. Chiaramente noi offriamo un prodotto superiore: l’uovo parte imballato, controllato sotto ogni aspetto sanitario, certificato e sempre fresco di giornata». Una ricetta che ha permesso alla Mario Aili «di uscire dai confini provinciali e fidelizzare clienti dalla Lombardia al Piemonte», conclude Giorgio.
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