Una caduta fatale durante una passeggiata nel bosco. È morto sul colpo , pensionato di 61 anni, residente a Curiglia. A trovare il suo corpo senza vita sul gretto di un torrente il figlio , appena 20 anni, partito nel pomeriggio insieme a tanti compaesani per cercare il padre mai più rincasato. La tragedia accertata intorno alle 17 di ieri all’Alpone, meravigliosa località montana immersa tra i boschi paradiso dei cercatori di funghi.
Rossi è scivolato dal sentiero che stava percorrendo schiantandosi sul letto del torrente dopo un volo di dieci metri. Il crinale molto scosceso che costeggia il sentiero non gli ha lasciato scampo. Il corpo è stato recuperato intorno alle 18 dagli uomini del soccorso alpino forestale e dai vigili del fuoco di Varese e Luino. Il decesso è stato constatato sul posto dai medici del 118.
La salma è stata ricomposta all’obitorio dell’ospedale di Circolo di Varese dove il cadavere è stato trasportato in elicottero. «Non posso crederci – spiega il sindaco di Curiglia – Ci eravamo visti ieri mattina (l’altro ieri per chi legge, ndr). Dovevamo passare la giornata a Dumenza alla festa italo-svizzera. Poi ha piovuto e la cerimonia è stata breve. Ci siamo salutati poche ore fa».
Curiglia è una piccola comunità: «È una famiglia – spiega il primo cittadino – Quando alle 15.30 è scattato l’allarme e in paese si è saputo che Guido era uscito quella mattina alle 11 per una passeggiata in cerca di funghi e non era ancora tornato, ci siamo tutti mobilitati».
Per prima cosa la chiamata ai soccorsi, poi in tanti in paese, dopo aver capito con il figlio di Rossi e la moglie in quale zona si era diretto ieri mattina il pensionato, si sono mobilitati sul campo. «Qui tutti conoscono bene la zona – spiega il sindaco – Ci siamo messi a disposizione. È stato il figlio a trovarlo insieme ai primi soccorritori. E tutti noi adesso siamo accanto a questa famiglia, a quel ragazzo costretto a sopportare una cosa così».Una bella famiglia quella dei Rossi, legati a Curiglia e a quella casa in via Roma dove da sempre vivono. «Guido ha lavorato sempre in Svizzera. Un frontaliere – dice il primo cittadino – Un muratore bravissimo. Molto stimato oltre confine. E soprattutto un grandissimo lavoratore. Era capace di lavorare 12 ore al giorno per far stare bene la sua famiglia. Davvero è una tragedia ingiusta che ci porta via un uomo vero, onesto».
Rossi era un appassionato di funghi: «Come tutti qui – conclude Rossi – E come tutti amava questi luoghi bellissimi. Conosceva benissimo la zona. Non capisco: forse un malore. Tutta Curiglia lo piange».
Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Luino che hanno accertato l’accidentalità della caduta. La salma ora è a disposizione dell’autorità giudiziaria: il pm probabilmente affiderà nelle prossime ore l’incarico per l’autopsia.
CURIGLIA CON MONTEVIASCO
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