La tragedia nella sera del compleanno Due amici, un paese sotto choc

TRAVEDONA MONATE (p. vac.) Dario Pennini e Raffaele Cicchelli, i due amici tragicamente scomparsi nell’incidente avvenuto mercoledì notte lungo l’A8, erano due punti di riferimento importanti per Travedona Monate. Ristoratore il primo, titolare insieme al padre Ciro di una carrozzeria, il secondo. Raffaele aveva solo 31 anni e tanti sogni ancora davanti da realizzare.

Tutti spezzati dal terrificante schianto in autostrada. La carrozzeria Cicchelli si trova in località Faraona, lungo la strada che congiunge il centro di Travedona verso Biandronno. Raffaele era un grande lavoratore ma al tempo stesso sapeva divertirsi. Viveva con la famiglia a due passi dalla carrozzeria. 
È una comunità a lutto e non potrebbe essere altrimenti considerando che in un colpo solo sono prematuramente scomparsi due dei suoi figli più apprezzati e conosciuti. «Un ragazzo straordinario –

dice l’amico Damiano – per me era come un fratello, si faceva in quattro per gli altri. Sempre disponibile e altruista, un ragazzo d’oro e un grande lavoratore.

Dario è morto nel giorno del suo 47esimo compleanno: aveva, infatti, festeggiato in famiglia nel ristorante trattoria «Il Torchio» di Travedona Monate di cui era il gestore. Insieme alla moglie e agli amici aveva atteso la mezzanotte e poi, dopo il brindisi di rito, aveva salutato tutti e insieme all’amico Raffaele si era diretto in macchina a Varano Borghi per incontrare altri amici. Una serata di festa si è trasformata in tragedia per la scomparsa di Raffaele Cicchelli e Dario Pennini, deceduti in seguito al terribile incidente avvenuto mercoledì notte lungo l’A8. Dario aveva la passione per la cucina nel Dna: un amore che arrivava da lontano considerando che i genitori erano stati i proprietari del mitico ristorante Fermin di Travedona. È stato per lui un riferimento importante tanto che da quel ristorante Dario iniziò a muovere i primi passi in cucina. «Era stata la sua palestra – racconta la moglie Carla Pennini – la passione per la cucina ce l’aveva nel sangue, era una capacità innata che ha affinato nel tempo». Nel frattempo Dario entra a lavorare alla Whirlpool dove assume l’incarico di programmatore di computer. Ma l’amore per la buona cucina è un richiamo troppo forte e così nel 1998 insieme alla moglie inizia a gestire il ristorante «Cinque pini» a Biandronno. Con il trascorrere del tempo si è trasformato in un pizzaiolo dal grande talento. Sfornava una pizza molto apprezzata dalla clientela.

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e.marletta

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