Washington, 9 giu. (Ap) – La notizia, lo scorso 15 gennaio, ha fatto in pochi minuti il giro del mondo, trasformando il pilota Chelsey “Sully” Sullenberger in un vero e proprio eroe nazionale. Con il suo ammaraggio di emergenza, d’altronde, Sullnberger ha salvato la vita a ben 155 persone, impedendo che l’impatto dello Us Airways 1549 con uno stormo di uccelli si tramutasse in una vera e propria tragedia. Ma oggi il National Transportation Safety Board ha reso noto che, meno di un minuto prima dell’impatto con i volatili, il capitano Sullenberger e il co-pilota erano intenti ad ammirare la vista del fiume Hudson.
E’ quanto emerge dalle registrazioni delle conversazioni nel cockpit. “Oh, che vista oggi quella dell’Hudson”, ha detto il capitano, con il co-pilota Jeffrey Skiles che ha risposto “Già”. Meno di un minuto più tardi, Sullenberger ha detto una semplice parola: “uccelli”, e Skiles ha risposto “Whoa”, come dire, “accidenti”. A quel punto, si è sentito il rumore dell’impatto con lo storno di anatre canadesi.
Il momento di gloria di Sullenberger è durato poco, visto che lo scorso 24 febbraio, il pilota è stato accusato dalle autorità dell’aviazione civile americana di aver commesso una manovra “suicida”. Nel corso di un’audizione alla Camera sull’incidente avvenuto al volo Us Airways, uno dei controllori di volo ha definito infatti la scelta di Sullenberger di atterrare nel fiume come una vera e propria “condanna a morte” per i passeggeri – nonostante la manovra sia poi riuscita.
Il pilota si è giustificato affermando che non avrebbe avuto modo di portare l’apparecchio fino all’aeroporto date le condizioni dei motori dopo l’impatto con lo stormo di uccelli.
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