La moglie-killer non ha ucciso da sola: due persone sono state iscritte al registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Antonio Faraci, il pensionato assassinato lo scorso 13 aprile nella sua casa di Somma Lombardo con quattro coltellate. La donna, a quanto emerge dalle ultime indagini, sarebbe quindi stata aiutata da due persone, sulla cui identità gli investigatori mantengono il massimo riserbo. Si tratta comunque di individui estranee alla cerchia familiare.
Secondo gli investigatori avrebbero partecipato attivamente, con la moglie Melina Aita, alla violenta aggressione che è costata la vita al pensionato di Somma. I carabinieri di Varese, infatti, hanno raccolto elementi decisivi che attesterebbero la loro presenza nell’abitazione del Faraci in orari compatibili con il delitto. Ancora mistero sul movente del delitto.
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