Scomparsa Missoni, giallo fitto Quelle valigie sono di Maurizia

SUMIRAGO Quella targhetta, nemmeno troppo sgualcita, non lascia dubbi: le ultime due borse ritrovate sull’isola di Bonaire, nelle Antille francesi, appartengono a Maurizia Castiglioni, la compagna di Vittorio Missoni. E il mistero si infittisce sempre di più. Sono ormai passate sei settimane da quel 4 gennaio, quando l’aereo su cui viaggiava la coppia insieme ad altri due amici bresciani è sparito dai radar pochi minuti dopo il decollo dall’isola di Gran Roques. Doveva atterrare a Caracas, nessuno ha più avuto notizie nè del velivolo nè tanto meno dei suoi occupanti.

Da allora solo ipotesi, ricerche, misteri e ritrovamenti. ma solo di bagagli. Il 10 gennaio sulle spiagge di Curaçao compare tra gli scogli un borsone contenente attrezzatura da kitesurf: era stato imbarcato sul Britten Norman sparito. Pochi giorni fa sulle spiagge di Bonaire, pochi chilometri di fronte a Curaçao, riaffiora lo zainetto di Vittorio. Ora il trolley di Maurizia, con all’interno un’altra borsa. Entrambe nemmeno troppo scalfite da un presunto mese di ammollo nelle acque saline dell’Oceano. Entrambe, soprattutto, vuote.

È stato il mare a restituire quei bagagli? Si sono svuotati dopo un ipotetico impatto o riaffiorando dagli abissi? O invece qualcuno le ha svuotate e poi fatte ritrovare? Da parte sua l’ambasciata italiana in Venezuela si affida alle proprie fonti e conferma che «il ritrovamento dei bagagli conferma la possibilità della caduta dell’aereo nella zona dove si sono concentrate gran parte delle ricerche, cioè a nord di Gran Roques».

Ma le famiglie Missoni e Scalvenzi non credono all’incidente. E continuano a sperare. Finchè si può. Finché un’altra certezza non prenda il sopravvento. E così da Sumirago e da Brescia i loro figli continuano a condividere sui social network la loro richiesta di aiuto per recuperare più informazioni possibile sui loro genitori o su quanto successo al loro volo maledetto.

Intanto dagli Usa è arrivata in venezuela una nave oceanografica che scandaglierà i fondali dell’arcipelago alla ricerca della verità su un’altra misteriosa sparizione, quella del 4 gennaio del 2008 quando un altro velivolo venne inghiottito nel nulla portando con sè anche otto italiani. E chissà che la tecnologica imbarcazione non possa rivelare particolari preziosi anche sulle sorti di Maurizia e Vittorio. Mentre a Gallarate la famiglia di Maurizia resta chiusa nel silenzio come ha fatto dal primo giorno di questa Odissea. «Sulla vicenda è già stato detto troppo, non resta che aspettare la verità» le uniche parole che Tina Gallivanoni Tognarelli, ex suocera di Maurizia, si sente di dire dalla palazzina di via del Popolo, dove la compagna di Missoni spesso conviveva con i figli.

b.melazzini

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