Taranto, 21 set. (TMNews) – “Quando siamo arrivati noi i marinai del mercantile erano rinchiusi, terrorizzati e non volevano uscire perché pensavano che i pirati fossero ancora a bordo”. Il comandante del cacciatorpediniere Andrea Doria, il capitano di vascello Fabrizio Cerrai, racconta a Tmnews le fasi più delicate dell’operazione di soccorso all’equipaggio del “Pacific Express” attaccato dai pirati somali.
Ieri mattina il caccia della Marina Militare, impegnato in Oceano Indiano nell’ambito dell’operazione antipirateria della NATO denominata Ocean Shield, ha risposto alla richiesta di aiuto del mercantile cipriota. Il tentativo di sequestro era stato scongiurato dalla pronta reazione dell’equipaggio che si era chiuso nella cittadella del mercantile (parte protetta della sovrastruttura). Ma i pirati armati erano rimasti a bordo della nave per tutta la notte e per “stanare” l’equipaggio avevano anche provato ad affumicarlo appiccando un incendio. Le fiamme hanno avvolto il mercantile rendendolo inutilizzabile.
“Quando ci siamo avvicinati alla Pacific Express – racconta il comandante Cerrai -, ci è sembrata una nave pirata. Per diverse ore le nostre chiamate radio sono andate a vuoto tanto che abbiamo tenuto il peggio. Poi alle prime luci dell’alba il comandante del mercantile si è fatto vivo e ci ha chiesto di andarli a prendere. Abbiamo vissuto momenti di grande tensione, che si è stemperata quando finalmente il nostro team di soccorso è tornato a bordo con i 26 uomini di equipaggio del mercantile sani e salvi. Ora i marinai del Pacific Express sono con noi. Li abbiamo rifocillati e messi in contatto con le loro famiglie. E’ stata un’operazione delicata ma che ha messo in evidenza tutta la professionalità del mio equipaggio di cui – ha concluso Cerrai -, vado enormemente orgoglioso”.
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