Uno occhio alle nuove tecnologie, la voglia di non fermarsi ai traguardi raggiunti e l’entusiasmo di quei trent’anni rappresentativi di una generazione tutt’altro che pigra: in estrema sintesi è composta da questi virtuosi ingredienti la miscela professionale con cui Stefano Comida guida giornalmente la sua Cbs Serramenti.
“L’impresa delle meraviglie” non è solo un libro-progetto ideato da Confartigianato Imprese Varese per dare voce agli imprenditori del territorio: è una realtà da toccare con mano, immergendosi nel quotidiano delle piccole aziende che continuano ad essere il motore dell’economia del Varesotto.
In quella crisi declinata ormai in ogni sua sfumatura, si parla di vite d’impresa ed imprese di vita: il viaggio porta a Gerenzano, terra di confine e di contiguità imprenditoriale con la grande Milano, dove il giovane Comida sta traghettando nel futuro l’attività del padre – operaio emigrato dalla Sardegna – iniziata nel 1989.
La vetreria immaginata e poi costruita dal proverbiale “saper fare” paterno che – come una stigmate – contraddistingue l’artigiano, è oggi un’azienda di serramenti ed infissi che guarda all’innovazione nel modo di progettare ed alle potenzialità comunicative della rete: «Saper raccontare la propria storia è fondamentale – spiega Stefano – Ho convinto mio padre dell’importanza dei social network. I nostri clienti diventano amici su Facebook, ci seguono su Twitter ed a volte basta una foto per renderli partecipi della qualità del lavoro e delle nuove idee che proponiamo». Il tempo passato nei cantieri ora si somma ad un costante aggiornamento della dimensione “virtuale” aziendale: «E’ impegnativo, ma i risultati si vedono. Abbiamo per esempio realizzato un modello di scala in vetro e ne abbiamo pubblicato la foto sul web. Le persone si sono accorte che non facciamo solo serramenti e ci hanno contattato».
Le congiunture economiche attuali hanno richiesto anche altri cambiamenti cui farsi trovare pronti: «Fino a ieri l’80% della clientela era costituita da altre imprese. Oggi si costruisce meno e si ristruttura di più. Sono aumentati dunque i contatti con i privati, che però richiedono modalità diverse d’approccio: preventivi, rintracciabilità sul web e fiducia da conquistarsi sul campo»
Le porte del domani aprono al 3D ed alle sue infinite potenzialità, in parte ancora sconosciute: «Ho due stampanti, una l’ho assemblata da solo – conclude l’artigiano – Non vanno a sostituire idee e progettualità, ma permettono di velocizzare il processo di produzione e di studiare una nuova componentistica che assicuri un servizio ancora migliore».
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