Napoli, 24 mag. (TMNews) – Tensione sempre altissima a Castellammare di Stabia dopo la presentazione del piano industriale di Fincantieri che prevede la chiusura dello stabilimento del Napoletano, di quello di Sestri Ponente e il ridimensionamento di Riva Trigoso (Genova). Attualmente sono una decina i lavoratori di Fincantieri e dell’indotto a presidiare la sala consiliare del Comune di Castellammare che, nella tarda serata di ieri, era stata occupata. Centinaia, invece, sono i metalmeccanici che stanno attuando un presidio all’interno del cantiere stabiese. Bloccata, inoltre, la Statale sorrentina, rendendo difficili i collegamenti tra la Penisola e il capoluogo campano.
Dopo il presidio attuato nella mattinata di ieri nella Capitale, la rabbia si è trasferita a Castellammare quando sono rientrati i pullman con a bordo gli operai della Fincantieri. A quel punto si è deciso di occupare la sede comunale in piazza Giovanni XXIII: circa 200 persone hanno sfondato il portone d’ingresso del Municipio e hanno fatto irruzione nella struttura mentre altri 250 lavoratori hanno attuato un sit-in nel piazzale antistante il Comune. La struttura è stata liberata, grazie all’interno dei vigili urbani e della polizia, dopo poco, ma sono stati considerevoli i danni: vetri e porte infrante, banchi della sala consiliari divelti e suppellettili distrutte, molti gli uffici messi a soqquadro.
Così come previsto, nei giorni scorsi anche dai rappresentanti sindacali, l’esasperazione è alle stelle e il rischio, concreto, di chiusura dello storico cantiere di Castellammare, nato nel 1790, porterà alla perdita del posto di lavoro per 640 lavoratori della Fincantieri e per altri 1.200 dell’indotto.
Psc
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