Rogo al camping Sette Laghi: rinviato a giudizio l’amante geloso e vendicativo. I fatti risalgono al 25 giugno 2008. Lui, disoccupato di 53 anni di Cesate con precedenti alle spalle, incontra lei: russa di dieci anni più giovane bionda e bellissima. Lei vive in uno dei bungalow del camping che, cinque anni dopo, sarà sequestrato dalla magistratura perché definito un gigantesco abuso edilizio. All’epoca era ancora un buon retiro accessibile in mezzo al verde e con vista lago.
I due si innamorano, o almeno lui si innamora, e tra lui e lei nasce una relazione. Sino a quando non accade il fattaccio: geloso, anzi gelosissimo, l’uomo sorprende l’amata in compagnia di un altro. Che la donna l’abbia tradito o meno non è fatto accertato dalle indagini e, del resto, poco importa. All’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Massimo Barlado ieri davanti al gup Giuseppe Battarino, importa invece, e molto, come l’uomo abbia reagito. O almeno di come è accusato di aver reagito. Ovvero appiccando un incendio al bungalow della russa per vendicarsi dell’affronto subito. Un gesto intimidatorio, che ha danneggiato, tra l’altro, anche i due bungalow vicini a quello preso di mira. L’alloggio dell’amata è andato distrutto dalle fiamme: la donna è uscita illesa dal rogo, fortunatamente, ne si sono registrati altri feriti. Il “focoso” amante, è il caso di dirlo, risponde di incendio doloso e danneggiamento. Nonostante lui si dichiari totalmente estraneo ai fatti, il giudice per l’udienza preliminare, ha deciso per il rinvio a giudizio. L’uomo affronterà le accuse in sede dibattimentale il prossimo 6 maggio. In quella sede l’ex amata potrebbe anche decidere di costituirsi parte civile chiedendo un risarcimento per il danno subito.
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