CLIVIO Centro storico di Ligornetto vietato ai frontalieri. Si decide oggi. Dopo anni passati tra proposte e proteste a discutere sulla necessità di limitare l’ingresso cuore del paese al traffico dei lavoratori italiani della fascia di confine, scatta la chiamata alle urne. I cittadini di Ligornetto, comune del Canton Ticino praticamente attaccato a Clivio tutti i giorni attraversato da moltissimi lavoratori varesini, sono chiamati alle urne per esprimersi sul referendum riguardante la chiusura a fasce orarie della strada che passa per il centro. Si voterà oggi dalle 9 alle 12.
Duplice l’obiettivo: quello di garantire sicurezza e vivibilità ad un’area ormai congestionata e sotto scacco del traffico. Dati alla mano, infatti, più di tre milioni di automobili attraversano le strette vie di Ligornetto ogni anno. Qualcosa come 10.000 veicoli al giorno. «Quasi quanto quelle che transitano – chiariscono i promotori del referendum sostenuto dal municipio – nella galleria autostradale del San Gottardo. Così in caso di esito positivo la direttrice di via Pessina e la scorciatoia di Via Girivel sarà monitorata e inibita al traffico, di passaggio, dal lunedì al venerdì dalle 5 alle 8 e dalle 16.30 alle 19. Proprio gli orari dei frontalieri.
Il referendum punta del resto proprio a impedire il passaggio dei lavoratori del Varesotto. Grazie alle misure restrittive che in caso di parare favorevole entreranno in vigore nel giro di breve tempo sarà chiusa la viabilità del centro storico in determinate fasce orarie (quelle di ingresso e uscita dei frontalieri) e sarà estesa anche la zona a limite massimo dei 30 chilometri orari. «Il problema dei frontalieri verrà così risolto – chiariscono dal fronte del “Sì” – . Perché ormai sono davvero troppi i pendolari provenienti dal Varesotto che attraversano il mattino e la sera le strade del nostro paese come pratiche scorciatoie». La misura ha lo scopo di convogliare il traffico dei frontalieri sulla vicina superstrada. Arteria che viene però scartata in favore dei viottoli del paese di confine proprio perché perennemente ingolfata dal traffico.
Così le polemiche non mancano. Anche perché contro questa scelta si sono schierati diversi residenti. Gli oppositori ritengono «che il divieto renderebbe difficile gli spostamenti interni dei ligornettesi». Con il rischio che il divieto si riveli un vero e proprio boomerang, andando ad intasare arterie già congestionate. Per questo anche dai comuni italiani di confine sono arrivate proteste e prese di posizione affinché simili azioni vengano analizzate nel complesso e non in base ad esigenze particolari. Ma ormai la decisione, dopo diversi rinvii legati ad una serie di ricorsi, è effettiva. Ai cittadini svizzeri l’ultima parola.
b.melazzini
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