05 Mar 2013
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1 minuto di letturaAZZATE Maltrattamenti su animali: a processo uno dei residenti del camping di Azzate. La vicenda questa mattina è finita questa mattina davanti al giudice di Varese in costituzione monocratico; l’imputato, un anziano cacciatore di 74 anni, dal giorno della denuncia invoca soltanto una cosa: riavere accanto il compagno fedele di una vita.
I fatti risalgono al maggio 2009 quando le guardie ecologiche e zoofile di Oipa Italia onlus hanno eseguito una serie di ispezioni in zona Azzate. All’epoca il camping non era ancora al centro di altre vicende giudiziarie; il pensionato vi viveva tranquillo con i suoi due pointer due cani da caccia chePresu ha assicurato faceva «correre liberi ogni giorno». Le guardie zoofile, invece, hanno espresso critiche all’area di stabulazione dove i cani vivevano. In sintesi il ricovero dei due animali a detta dei querelanti sporco e di fortuna. Secondo i controllori, inoltre, i cani sarebbero stati malnutriti.
Gli animali sono finiti sotto sequestro; nell’estate di quell’anno, tra l’altro, il più anziano dei pointer (12 anni) è morto a causa dopo aver contratto la filaria. Altra imputazione mossa dall’accusa sostenuta dal pubblico ministero d’udienza Aldo Macciani a carico dell’imputato. Ieri mattina in aula hanno deposto le due veterinarie Asl che all’epoca avevano visitato i cani: «Le quali hanno escluso problemi di malnutrizione degli animali all’epoca dell’accesso ispettivo – spiega Fabio Ambrosetti, difensore dall’imputato
– Giudicando buono il livello nutrizionale del cane più giovane e sufficiente quello del cane più anziano. Inoltre pare che l’animale più vecchio non avesse sintomi di filaria al momento del sequestro. Neghiamo assolutamente che le condizioni degli animali fossero cattive. Dal momento del sequestro il mio assistito non chiede che di riavere il suo cane indietro». L’udienza è stata rinviata al 3 giugno, giorno in cui sono previste discussione e sentenza.
S. Car.
f.artina
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