La reindustrializzazione dello stabilimento dell’Husqvarna a Cassinetta continua ad essere al palo. Nell’incontro tra le parti tenuto in Univa alcuni giorni fa non è emersa alcuna novità significativa sul tema centrale, sia a livello occupazionale che industriale, che riguarda il futuro del sito di Biandronno e di tutto l’indotto che gli ruota attorno. L’unica novità è rappresentata da una terza trattativa, annunciata dalla proprietà austriaca, che si aggiunge alle altre due in piedi, così sostiene l’azienda, da alcuni mesi. «Anche in questa occasione – afferma Flavio Cervellino (Fim Cisl) – l’azienda si è trincerata dietro alla solito clausola di riservatezza che le impedisce di rivelare dettagli sulla trattativa in corso; l’unica cosa che ci hanno detto è che si tratterebbe di un’azienda attiva nel settore dell’automotive».
Un comparto che ovviamente calzerebbe bene con la vocazione di Husqvarna, ma su cui i lavoratori ed i loro rappresentanti non nutrono alcuna fiducia. «Inutile girarci attorno – prosegue Cervellino – l’incontro è andato male; l’azienda ci ha propinato la solita solfa, aggiungendo questa terza ipotetica nuova trattativa». Insomma, nulla di nuovo sotto il sole e solita tattica dilatoria, per tenere buoni gli animi e guadagnare altro tempo. «Di concreto non c’è nulla –
sottolinea l’esponente della Fim Cisl – siamo stufi di ascoltare sempre le solite cose, messe lì solo per tranquillizzare i lavoratori». Venerdì si terrà un incontro tra i sindacati e le rsu aziendali per fare il punto e decidere il da farsi. Probabile che eventuali azioni di protesta vengano messe in atto, anche se dopo le festività natalizie; la partita da giocare è ancora lunga. I sindacati vogliono coinvolgere anche le istituzioni. «A gennaio probabilmente chiederemo un incontro ufficiale anche in Regione, all’assessorato alle Attività Produttive per analizzare la situazione» annuncia Cervellino. Negli scorsi giorni, è stato completato, pur con ritardo rispetto al previsto, grazie alle azioni di blocco della portineria messe in atto dai lavoratori, il trasferimento del magazzino dalla provincia di Verona a Cassinetta. Trasferimento previsto dagli accordi sottoscritti al Ministero dello Sviluppo Economico, al pari però della reindustrializzazione del sito; ma su questo argomento, la proprietà ha speso finora soltanto parole, come puntualmente si è verificato anche nell’ultima riunione in Univa.
«Non ci eravamo fatti illusioni particolari né ci aspettavamo di più – dichiara l’esponente della Fim – abbiamo ascoltato la solita solfa sul tema dello stare tranquilli, di fidarsi di loro che non vogliono buttare via lo stabilimento di Cassinetta». Solo parole, che si scontrano con la dura realtà dei fatti. I numeri parlano di una quindicina di dipendenti in mobilità incentivata, otto dimissioni, una trentina di persone al lavoro al magazzino e tutto il resto del personale in cassa integrazione a zero ore. Apprezzata l’iniziativa dell’eurodeputata varesina Lara Comi di indirizzare una lettera al ministro Flavio Zanonato. «Un’iniziativa che ci fa piacere – commenta Ivan Fogli, rsu Fiom Cgil – anche se non dovesse portare a nulla di concreto, perché dobbiamo tenere alta l’attenzione sul caso Husqvarna, che non deve finire nel dimenticatoio; la sede corretta è peraltro proprio il Ministero dello Sviluppo Economico, anche se i tavoli aperti per crisi immagino siano moltissimi».
Biandronno
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