Islanda/ Riaperti scali tedeschi, eruzione vulcano quasi conclusa

Reykjavik, 25 mag. (TMNews) – Gli aeroporti tedeschi sono stati
riaperti e l’eruzione del vulcano islandese Grimsvoetn appare
pressoché conclusa, dopo quattro giorni di attività che avevano
fatto temere una nuova emergenza come quella provocata nel 2010
dalle ceneri del vulcano Eyjafjoll (con centomila voli annullati
e 8 milioni di passeggeri costretti ad aspettare negli scali).
Questa volta il pennacchio del fumo, a 4 giorni dalla prima
esplosione, “ormai arriva solo a qualche centinaio di metri”
afferma Urdur Gunnarsdottir, portavoce della protezione civile
islandese. “Si tratta per lo più di vapore acqueo, anche se è
possibile che sia mescolato a ceneri”.

In ogni caso, dopo essere arrivata a un’altezza di 20 chilometri
nelle ore successive all’eruzione di sabato, la nuvola di ceneri
sputata dal Grimsvotn è rapidamente decresciuta. In termini
geologici però l’eruzione è stata due volte più violenta di
quella del 2010, con un pennacchio alto il doppio: il Grimsvotn
avrebbe sputato più cenere nelle prima 24 ore che l’Eyjafjoll in
40 giorni.

La fine totale dell’eruzione, sottolinea l’Islanda, potrebbe
necessitare di varie settimane; e si consiglia ai curiosi di non
avvicinarsi troppo. Intanto le scosse sismiche che accompagnavano
l’eruzione sono quasi scomparse. Il Grimsvotn, situato sotto il
ghiacchiaio Vatnajokull nel sudest dell’isola, è il vulcano più
attivo d’Islanda ma le sue eruzioni sono spesso di breve durata
(l’ultima prolungata oscurò i cieli per sette mesi, ma era il
1873). Per questo i geologi ritengono improbabile una nuova
esplosione. Insomma, ora “si può cominciare a ripulire” per dirla
con il capo del governo, la signora Johanna Sigurdardottir che
ieri si è recata a visitare gli sfollati, circa un migliaio di
persone. Nonostante la crisi economica che morde l’Islanda dal
2008, la premier ha promesso “diverse misure per consentire alle
fattorie e all’attività economica una ripresa regolare”.

Dal punto di vista delle conseguenze, il problemi al traffico
aereo non sono ancora completamente risolti. Gli scali europei
sono riaperti ma la nube di cenere, dopo aver fatto annullare
circa 500 voli ieri nel nord del Regno Unito, oggi ha bloccato
ancora 700 voli in Germania. Il resto d’Europa è stato
risparmiato.

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