Cantello, l’arsenico è innocuo Non si ferma l’Arcisate-Stabio

di Alessio Pagani

ARCISATE Il rischio arsenico, di traverso sui binari dell’Arcisate-Stabio, è stato scongiurato. Così i lavori di realizzazione del collegamento ferroviario, destinato a mettere in relazione Lugano con Malpensa, possono proseguire secondo la tabella di marcia. Con una conclusione, a fronte dell’investimento di circa 220 milioni di euro, prevista entro la fine del 2013 o, al massimo, nel gennaio del 2014.

Perché le ipotesi di un rallentamento o addirittura di un blocco sono state escluse. Così come emerso ieri nel tavolo di confronto convocato in Regione, alla presenza dell’assessore Raffaele Cattaneo, dei sindaci del territorio, dei tecnici della Provincia, dei vertici dell’impresa Claudio Salini, di Rfi e Arpa. Del resto, pur trattandosi di un semimetallo velenoso e potenzialmente da trattare come rifiuto speciale, la situazione del terreno oggetto del cantiere non è paragonabile a quella di un sito inquinato.

L’arsenico rilevato nel terreno del cantiere del collegamento ferroviario Arcisate-Stabio, come era stato annunciato nel corso dell’ultimo sopralluogo al campo base in località Gaggiolo di Cantello, è una presenza naturale, non legata ad attività antropiche. Così non sarà classificato come un rifiuto e non necessiterà di alcuna bonifica.

«Gli esiti di questa riunione ci rendono tutti molto più sereni rispetto alla prosecuzione dei lavori – sottolinea Cattaneo – L’arsenico trovato nel terreno, come unanimemente convenuto dagli esperti, è caratteristico della formazione naturale di quel territorio, dunque non desta alcuna preoccupazione. La terra di scavo movimentata dal cantiere può essere considerata per questo motivo un sottoprodotto della sua attività, e come tale potrà essere trattata, poiché non comporta rischi aggiuntivi per l’ambiente, né tantomeno per l’uomo».

L’obiettivo, ora, è trovare una soluzione che renda il più possibile riutilizzabile il materiale di scavo prodotto dal cantiere. «Il processo autorizzativo – aggiunge l’assessore – proseguirà con la relazione che Rfi presenterà la settimana prossima e che sarà valutata dall’Arpa. L’indirizzo condiviso è quello di continuare secondo le previsioni del progetto approvato: ovvero 500mila metri cubi verranno riutilizzati all’interno del cantiere, mentre altri 800mila potranno essere commercializzati attraverso siti che abbiano le caratteristiche per il conferimento e la lavorazione del materiale, e che dovranno essere individuati in collaborazione con Arpa, Regione Lombardia e Provincia di Varese».

Il cantiere del collegamento ferroviario transfrontaliero, dunque, va avanti: superato anche questo ostacolo, la realizzazione attesa da anni tira un sospiro di sollievo.

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