«Eliminare le cuspidi è una delle prime cose da fare per aumentare la sicurezza in strada». È l’indicazione precisa che arriva dal presidente dell’associazione “Familiari vittime della strada”, , dopo gli ultimi drammatici incidente avvenuti in provincia di Varese. In particolare quello di giovedì notte nel quale, all’altezza di Golasecca, ha perso la vita un giovane colombiano di 27 anni, . Il giovane sudamericano, dopo aver imboccato l’autostrada in contromano percorrendola per chilometri, si è schiantato contro un guard rail, finendo carbonizzato. Qualche ora prima lungo la statale di Malpensa aveva, invece, perso la vita , 56 anni di Rescaldina. Viaggiava con la sorella e il cognato quando a un certo punto la loro macchina ha sbattuto violentemente contro la cuspide all’uscita di Casorate Sempione-Cardano Al Campo.
Gli ostacoli disseminati lungo le strade sono tornate nel mirino delle associazioni che si occupano di sicurezza stradale. Persone che per anni hanno messo a disposizione tempo e passione per migliorare, sensibilizzando le istituzioni, i punti critici della viabilità del Varesotto. Dopo gli ultimi fatti, diventa ancora più attuale il problema della sicurezza stradale.
«Dobbiamo darci da fare – spiega Restelli – soprattutto per chi rischia di schiantarsi contro una cuspide. Perché magari va forte, perché crede di essere uno Schumacher, dobbiamo fare anche per chi crede di essere un pilota di Formula Uno, perché è difficile cambiargli la testa. Lavoriamo anche per queste persone». Il valore della vita resta una priorità assoluta, da tutelare senza ombra di dubbio.
Sulla questione degli ostacoli fissi presenti in strada è intervenuto anche , di Gallarate. Ha inviato alcune foto che ritraggono le strade svizzere e tedesche: «Testimoniano – dice – come devono essere gli svincoli. Come si può notare non ci sono cuspidi, pali di illuminazione né tantomeno sostegni mastodontici di cartelli stradali, all’interno degli svincoli, come purtroppo avviene nel nostro paese ed in particolare in quello della supestrada Malpensa-Busto, teatro del grave incidente dell’altro giorno». «Purtroppo in Italia – aggiunge – non solo non si modificano le opere mal progettate, ma si realizzano nuove arterie (terza corsia Milano-Como, Pedemontana) nel medesimo modo, con guard-rail e cuspidi, seppur riparate da materiale assorbente, ovunque».
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