L’incognita budget è, manco a dirlo, il fattore che tiene ancora in momentaneo stallo il mercato della Pallacanestro Varese. Dopo i tre colpi in sequenza – Callahan, Daniel e Robinson – assestati nel giro di pochi giorni, i vertici del club biancorosso si sono presi altro tempo per riflettere, ma soprattutto per capire quali orizzonti darsi, sulla base delle risorse a disposizione.
«Stiamo lavorando per avere un quadro certo nelle prossime settimane» conferma il general manager, Cecco Vescovi, impegnato nella costruzione del nuovo roster, insieme al ds, Simone Giofré, e a Gianmarco Pozzecco. «Le difficoltà che stiamo incontrando sono quelle con le quali è costretto a cimentarsi oggi, in Italia, chiunque si regga sulle sponsorizzazioni, ma tutto questo credo dia un valore in più a ciò che stiamo facendo».
Ci vorrà dunque un po’ di pazienza prima che si giunga alla formalizzazione di nuovi acquisti. «Non siamo nell’imminenza di ulteriori annunci: in questa fase stiamo valutando le varie opportunità sulle quali muoverci a seconda del budget che avremo a disposizione».
A un mese esatto dal raduno di Chiavenna, il gm biancorosso ribadisce di non avere fretta e smentisce l’ultima indiscrezione, a proposito del possibile ingaggio da parte di Varese del playmaker Peppe Poeta. «Non c’è nulla di vero» assicura Vescovi. «Sono le solite voci messe in giro da chi ha forse interesse nel farlo e mi stupisce che una testata importante le abbia raccolte e diffuse senza aver prima sentito anche l’altra campana».
Restano intanto tasselli importanti da coprire nel roster 2014/2015 e fra questi quello del sostituto di Adrian Banks come guardia titolare, ruolo per il quale la scelta potrebbe cadere su un rookie, una di quelle “scommesse”, anche se il termine a Vescovi non piace, a cui più volte si è fatto riferimento, come necessarie, in un momento di contrazione delle risorse. «Ma dipenderà tutto da ciò che potremo concretamente fare sul mercato: in questo momento non siamo nelle condizioni di stabilire in quale direzione ci muoveremo».
Altro capitolo da definire, quello degli italiani, dopo l’addio a Polonara e De Nicolao. «Negli ultimi anni abbiamo sempre optato per il 3+4+5 e questa sarà l’opzione scelta anche questa volta. Ci sono alcuni giovani sui quali ci stiamo muovendo per definire a breve, tenendo presente che gli italiani di un certo livello viaggiano su cifre per noi proibitive». Investire sui talenti, del resto, costa. «Per fare un buon settore giovanile servono soldi e palestre. E di queste c’è carenza cronica: avremmo necessità di tante ore in più per gli allenamenti, ma dobbiamo dividerci con altre discipline».
Ciò che invece non manca mai è la vicinanza del pubblico varesino, accorso in massa a rinnovare l’abbonamento nella prima fase appena conclusa. «È un bel riconoscimento nei confronti del lavoro che abbiamo svolto in questi anni, anche sbagliando qualche scelta, ma mantenendo sempre la società sana» afferma Vescovi. «Questa era indiscutibilmente la cosa più importante e la gente lo ha capito». L’attesa dunque sale per il debutto casalingo in campionato, il 12 ottobre contro Cantù. «E io credo che sarà bello partire subito con il derby e con 2 punti importanti messi in cassaforte» conclude Cecco Vescovi.
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