Vavassori dà battaglia Arriva Lulù Oliveira

Un incontro per dire: «La fidejussione, questa sconosciuta». E per aggiungere «che ancora una volta il sottoscritto questa sconosciuta l’ha messa in Lega Pro a Firenze». O che «da parte di qualcuno è stata fatta disinformazione». Un incontro per mettere a «disposizione i documenti che tutti possono vedere e leggere: lo facciano sia la stampa che i tifosi per vedere come sono andate le trattative».

È stato il pomeriggio di Pietro Vavassori mattatore e fustigatore. Un pomeriggio per annunciare la partenza della nuova stagione con Lulù Oliveira come allenatore e Pippo Antonelli come primo collaboratore del patron, nonché responsabili dell’area tecnica. Questa troika gestirà l’avvio di stagione avvolto in un clima di tensione che solo l’attenzione verso il calcio giocato e il mercato che dovrà ricostruire tutta la squadra potrà far calare. Una squadra che per il momento si avvale di 8 giocatori tesserati (Spanò, Botturi, Guglielmotti, Taino, Giorno, Serafini, Moscati e Cannataro) e buon ultimo sembra anche Panizzi (’94) dalla Reggiana, un terzino sinistro, oltre ad un drappello di ragazzi della Berretti. L’attuale drappello andrà in ritiro in una località lontana, pare, nella bergamasca.

Le novità tecniche riguardano anche il settore giovanile con la responsabilità affidata all’ex allenatore tigrotto Massimo Venturini, che torna dopo tre stagioni non facili, ma con la vittoria indimenticabile in Eccellenza nel ’94/95. L’opera di convinzione dell’ex presidente del Pro Patria Club, Andrea Gambertoglio, alla fine ha convinto Venturini.

L’incontro con i tifosi è servito al patron per dire: «Me ne voglio andare da Busto, voglio togliere il disturbo, ma portatemi questa benedetta fidejussione e visto che proprio non vi sto simpatico faccio una proposta: Busto è più ricca di quanto si possa pensare, quindi trovate 600 persone che versano 1000 euro ciascuna o 1200 che ne portano 500 e li depositiamo su un conto dedicato. Tra un anno, questi 600 o 1200 se li vanno a riprendere».

Me-ne-vado ha scandito più d’una volta il patron raccogliendo l’invito di un tifoso che pronti via lo aveva invitato a levarsi dai piedi salvo poi riconoscergli di essere stato il miglior presidente degli ultimi dieci anni, salvo però non perdonargli la transumanza dei giocatori biancoblù verso la Reggiana e rimproverandogli di non aver allestito lo scorso anno una squadra che avrebbe potuto andare in serie B: «Poi avrebbe potuto metterla in vendita chiudendo la bocca a chi lo ha sempre contrastato. Spero di andarmene da Busto entro il 28 agosto prima che inizi il campionato: in ballo ci sono un paio di situazioni. Ecco perché vedremo di completare la squadra più avanti prendendo giocatori che potrebbero non essere di gradimento ai possibili futuri proprietari dalla Pro Patria». Se non dovesse arrivare nessuno il prossimo anno Vavassori metterà lì ancora la garanzia da seicentomila euro? «Mi avete preso per matto?».

È stato un pomeriggio che ha schiarito le idee a più di un tifoso e forse lo ha reso partecipe di come sono realmente trascorse le passate settimane. L’obiettivo di Vavassori non era quello della conversione di massa, ma elencare una serie di fatti e soprattutto dire che nessuno ha mai suonato il suo campanello con in mano la fidejussione.

Qualcuno si sarà convinto, qualcun altro anche di fronte all’evidenza sarà rimasto dell’idea che sul ponte di comando resta il tiranno Vavassori che ha vinto due campionati. Meglio di avere al timone qualche amico che magari ti blandisce, ma impone rotte alla Schettino.

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