Bombe d’acqua prevedibili? «Sì, il problema è sapere dove»

Nubifragi? «Prevederli è difficile, ma in Italia manca una vera cultura del meteo». E il 2014 promette di segnare un record: a fine luglio è già caduta la stessa quantità di pioggia precipitata in tutto il 2013.

«Solo che a fine anno mancano ancora cinque mesi – spiega , meteorologo di 3BMeteo.it – E generalmente quella autunnale si caratterizza come una stagione piovosa».

La domanda all’esperto dopo l’alluvione che ha travolto la provincia di Varese, con epicentro compreso tra Malnate e il capoluogo, è quasi scontata: si poteva prevedere il disastro?

«La perturbazione organica con vortice depressionario atipico, strutturato e in piena estate, che ha colpito l’area compresa tra le province di Varese, Como e Lecco, era stata prevista – spiega Berlusconi – Una conformazione di questo genere può dare quale esito soltanto rovesci molto intensi».

Pioggia intensa prevista, ok: ma il nubifragio? «In queste situazioni ciò che è davvero difficilissimo da prevedere è dove questa perturbazione scaricherà con maggiore intensità. Insomma, stabilire in che zona si verificheranno, in seno ad una perturbazione caratterizzata da rovesci molto intensi, quelle che, impropriamente, vengono definite bombe d’acqua». In sintesi ciò che ha travolto Varese martedì.

«In questo caso, tra l’altro, non possiamo parlare di alluvioni lampo – continua Berlusconi – perché l’evento si è protratto per buona parte della giornata. Per capirci: perturbazioni violente sono prevedibili e vengono previste. Dove si sfogheranno è incerto: questa è la ragione per cui, in alcune occasioni, nell’ambito di una stessa città il centro può essere investito da un violento nubifragio, mentre in periferia splende il sole».

L’evento catastrofico che ha messo in ginocchio il Varesotto, tra l’altro, è imputabile anche ad una situazione meteo eccezionale: «In soli sette mesi sono caduti 1.400 millimetri d’acqua – dice Berlusconi – Una quantità pari a quanto precipitato nel corso di tutto il 2013. In provincia di Varese è un luglio da record: la media del mese era sempre stata sui 100 millimetri d’acqua, quest’anno in provincia ne sono caduti 160». Quasi il doppio, con solo sette giorni di sole su 31.

I terreni fradici non assorbono più: di qui frane e smottamenti, altrimenti meno gravi. Sul fronte allagamenti e cittadini in ambasce, si parla invece di cultura. «L’allarme meteo viene spesso sottovalutato – accusa Berlusconi – Non si presta davvero attenzione e in Italia manca anche il giusto metodo di lettura dei dati. Faccio un esempio calzante, viste le polemiche degli albergatori romagnoli in questi giorni: se il turista decide di non partire per il fine settimana al mare basandosi su previsioni lontane cinque o sei giorni dalla partenza, sbaglia. Quelle previsioni sono affidabili al 55%, mentre quelle a 24 ore sono attendibili al 99%. Lo stesso vale per gli allarmi relativi ai nubifragi: vengono sottovalutati, da tutti».

I varesini dovrebbero imparare dagli americani, ligi alle indicazioni: «Negli Stati Uniti, dove si ha a che fare con fenomeni ben più violenti come i tifoni, l’allarme meteo viene rispettato e ci si organizza di conseguenza».

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