Nella città del basket, c’è una realtà che torna a sognare in grande, al culmine di una rapida risalita che ha fatto presto dimenticare anni recenti di lontananza dall’attività agonistica.
È l’Handicap Sport Varese, la squadra di basket in carrozzina marchiata Cimberio che quest’anno tornerà ad affrontare il campionato di serie A1. «E ci torneremo dopo un vuoto durato ben 15 anni, complici anche i quattro anni di assenza dalle competizioni, fra il 2007 e il 2011, per via di fondi insufficienti e mancanza di giocatori» racconta Carlo Marinello, 30 anni di militanza nella HSV prima come giocatore e quindi come presidente. «Siamo ripartiti tre anni fa, grazie all’alleanza con la Pallacanestro Varese, con la quale quest’anno condivideremo anche l’avversario della prima giornata di campionato, che scatterà sabato 25 ottobre con la sfida casalinga contro Cantù».
E proprio dalla Briantea 84 Cantù, squadra campione d’Italia, proviene Nicola Damiano, uno dei colpi di mercato messi a segno dall’Handicap Sport Varese per affrontare nel migliore dei modi la stagione che andrà a iniziare. «Con i ragazzi che già avevamo con noi, con Nicola e con i due nuovi innesti svedesi che abbiamo annunciato l’altro ieri, Joakim Blomquist e Joakim Lindblom, crediamo di aver fatto un bel salto di qualità» racconta Marinello.
Salvarsi sarà un po’ come vincere lo scudetto, ma i presupposti ci sono perché dalla nuova avventura possa arrivare anche qualcosa di più dell’obiettivo minimo. «Il campionato di A1 è articolato in due gironi da 6 squadre: l’ultima di ogni raggruppamento retrocede a fine stagione. Noi puntiamo a conservare la permanenza nella categoria, ma non è escluso che si possa ottenere anche un piazzamento migliore».
Partendo da alcune certezze, come la permanenza sulle maglie del marchio Cimberio: «Resterà con noi, anche se dobbiamo ancora definire con esattezza ruolo e budget a disposizione». E puntando nel frattempo ad aggiungere ulteriore qualità al gruppo: «Abbiamo una casella libera destinata all’extracomunitario e l’obiettivo è quello di inserire un lungo, ovvero un giocatore alto e con handicap lieve, che potremmo magari acquistare a gennaio, per risparmiare un paio di mesi di ingaggio e poi averlo con noi nella fase clou della stagione».
Il problema risorse, del resto, è uno scoglio col quale è impossibile non cimentarsi in questo periodo così complicato. «Ma noi, nel nostro piccolo, viaggiamo ovviamente su cifre decisamente più basse rispetto al basket tradizionale e abbiamo sempre qualcuno che ci aiuta, oltre alla Pallacanestro Varese, che contribuisce con parte del suo budget».
L’entusiasmo del pubblico, intanto, non manca. «Ci seguivano in tanti a Valle Olona, dove giocavamo in passato, così come accade ora al palazzetto polivalente di via Gasparotto a Malnate, che ospita le nostre partite interne, il sabato alle ore 18».
Le strutture a disposizione, dunque, non mancano. «E abbiamo anche un settore giovanile, ovvero un gruppo di atleti che si sono avvicinati a noi in questi ultimi e che, in attesa di essere pronti per il massimo campionato, quest’anno faranno esperienza militando nel campionato di serie B svizzero grazie alla collaborazione che abbiamo instaurato con una società ticinese» conclude Carlo Marinello.
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