Comune chiuso per eccesso di burocrazia statale. Singolare protesta da parte del Comune di Inarzo: serrande abbassate e cancelli chiusi dal 23 dicembre fino al 6 gennaio, ma questa volta le festività natalizie non c’entrano.
Saranno, però, salvaguardati i servizi essenziali e la gestione delle emergenze attraverso la reperibilità a cui avrà accesso il sindaco. Il primo cittadino, , ha deciso che per due settimane gli uffici comunali non saranno accessibili per dare un segno di insofferenza profonda contro il centralismo governativo.
È lo stesso sindaco Mauro Montagna a spiegare in una nota i motivi che lo hanno spinto a una decisione tanto clamorosa. A suo avviso l’indipendenza economica e istituzionale di un ente piccolo come Inarzo è messo a dura prova dai vincoli burocratici che ne minerebbero i margini di manovra.
«Sono davvero troppi – scrive il primo cittadino in una nota diffusa ieri – i vincoli burocratici pensati per correggere e guidare le scelte degli enti locali. Risultano spesso anacronistici nella loro applicazione, ma soprattutto costringono le azioni e strategie a una asfissia cronica incapace di mettere in atto i cambiamenti necessari per rispondere alle nuove esigenze di questi tempi difficili, come nel caso della ludopatia». Le riforme istituzionali non convincono, la burocrazia resta opprimente anche per i piccoli Comuni, così Inarzo ha deciso di far sentire la propria voce a modo suo.
«La serie delle riforme avviate negli ultimi tre anni – insiste il sindaco Montagna – non ha riguardato, se non per piccole misure civetta, la sproporzionata burocratizzazione dell’attività amministrativa: gli enti locali hanno l’esigenza di essere liberi nel definire come meglio gestire le risorse. La situazione, accompagnata da una sostanziale e manifesta incapacità di individuare percorsi per affrontare la crisi economico-finanziaria e di predisporre importanti riforme in tutti i campi, non è più sostenibile».
Il sindaco si è rivolto così alle istituzioni romane: «Chiediamo al Governo e al Parlamento – aggiunge il primo cittadino – di applicare e far applicare l’articolo 81 della Costituzione con una legge costituzionale che provveda a obbligare ogni ente alla singola sostenibilità finanziaria che a caduta determinerà la sostenibilità complessiva della finanza pubblica». L’attività di protesta è stata concordata con il personale che nel periodo usufruirà dei giorni di ferie arretrati accumulati negli ultimi tre anni per soddisfare le richieste aggiuntive del Governo.
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