«Ca**o guardi?”, e il bulletto sedicenne massacra a pugni due persone. Fermato poco dopo dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Luino e della stazione di Cuvio: il finto boss di provincia bloccato a Brenta in via Valcuvia mentre cercava di nascondersi a due passi da casa.
I contorni della vicenda andata in scena l’altro ieri notte sono allucinanti. Il ragazzino, noto come violento e dal carattere prepotente, aveva partecipato a una festa di compleanno a Brenta. Lì il sedicenne aveva incrociato un ragazzo di 21 anni, residente in zona. L’accaduto in realtà non è chiaro. Anzi gli stessi testimoni non saprebbero spiegare perché il minore abbia iniziato ad attacar briga con l’altro ragazzo. Tra l’altro un comportamento non nuovo per il sedicenne.
Pare che a suscitare l’ira del più giovane siano stati degli sguardi ritenuti di sfida che il ventunenne gli avrebbe rivolto. Alla festa nulla di più è accaduto; non certo per merito del sedicenne che anzi avrebbe provocato l’altro in continuazione. No, a scongiurare la lite in quel frangente è stata l’intelligenza degli altri che se ne sono andati senza dar corda alle provocazioni del ragazzino. Il quale, però, avrebbe incredibilmente interpretato il tutto come «una mancanza di rispetto».
E chissà perché poi qualcuno gliene dovrebbe. Comunque a Casalzuigno, nello spiazzo davanti a un esercizio commerciale, il sedicenne ha re incrociato il rivale. Armato di tirapugni il fighter di provincia ha assalito l’altro, cogliendolo anche di sorpresa, massacrandolo di colpi al volto e al collo. È a quel punto che un trentaseienne di Laveno Mombello, agendo da buon cittadino, è intervenuto per cercare di calmare gli animi e soprattutto evitare il peggio al ventunenne. Il sedicenne a questo punto si è scagliato contro di lui; pugni violentissimi alla testa anche per il malcapitato.
Una gragnuola di colpi che è continuata anche quando la vittima si è accasciata al suolo. Poi la fuga del ragazzino e l’arrivo sul posto dei soccorsi.
Il ventunenne ha avuto parecchi punti di sutura e una prognosi di dieci giorni. Il trentaseienne, tornato a casa, ha avuto un malore. Il ragazzino gli fratturato mandibole e zigomi causando danni anche alla scatola cranica. L’uomo è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Circolo di Varese: è in coma farmacologico e la prognosi è riservata.
Il ragazzino è stato invece rintracciato dopo mezzanotte. Da boss si era trasformato in topolino in fuga che non osava tornare a casa per paura di essere fermato. Strategia fallimentare: i carabinieri lo hanno fermato come indiziato di reato a pochi metri dalla sua “cameretta”. È rinchiuso nel carcere minorile Beccaria di Milano. La procura dei Minori procede per lesioni gravissime. Il ragazzino è minore ma non è nuovo a questi atteggiamenti da bullo violento. Atteggiamenti inspiegabili: l’assurda mattanza andata in scena l’altra notte non ha infatti alcun movente se non quello di uno sguardo inteso come di sfida.
© riproduzione riservata