Tasi: stangata per Busto Arsizio

Tasse, fine della ricreazione: anche a Busto si pagherà la Tasi. La giunta fissa l’aliquota sulla prima casa al 2,5 per mille senza detrazioni. Novità in vista dall’anno prossimo per la tassa rifiuti: la riorganizzazione del servizio di raccolta a domicilio permetterà di ridurre i costi e le tariffe.

Dopo due anni con l’assessore al bilancio a resistere stoicamente sulla trincea del mantenimento della pressione fiscale comunale al minimo, tocca al sindaco , che dopo le dimissioni di Mira Bonomi ne ha conservato le deleghe ad interim, annunciare la capitolazione: anche a Busto Arsizio aumenteranno le tasse. L’assessore uscente, prima di fare le valigie, lo aveva ammesso senza troppi giri di parole, che il «miracolo» del 2013 (nessun ritocco alle tasse grazie all’applicazione dell’avanzo direttamente sul bilancio di previsione) «non poteva essere ripetuto». Ma il colpo del kappaò, per il sindaco Farioli, sono stati i 700mila euro di riduzione dei trasferimenti statali imposti con il decreto degli “80 euro”. «Non è possibile fare altrimenti» ammette il primo cittadino, che ha volutamente trascinato in là l’approvazione del bilancio nella speranza di poter scongiurare una manovra fiscale pesante per i cittadini bustocchi.

Si parla della Iuc, l’imposta unica comunale, di cui ieri mattina in giunta sono stati approvati i regolamenti, primo atto della «marcia di avvicinamento» all’approvazione del bilancio preventivo 2014, che il Consiglio comunale dovrà deliberare entro la fine di settembre, dopo l’ennesima proroga concessa da Roma. Sono state stabilite le aliquote di Imu, Tari e Tasi, le tre “gambe” della Iuc, ancora passibili di modifiche da parte del Consiglio comunale. L’Imu, innanzitutto, rimarrà identica a quella del 2013: aliquota al 7,6 per mille sulle seconde case e gli altri immobili (eccetto quelli delle banche e assicurazioni, tassati al 10,6 per mille), con parificazione all’abitazione principale anche per i familiari comodatari. La novità è la Tasi, che verrà applicata in modo secco, all’aliquota massima del 2,5 per mille, senza detrazioni (in teoria possibili, aumentando l’aliquota fino al 3,3 per mille).

Ciò significa che per certi proprietari, che in passato beneficiavano della “franchigia” da 200 euro sulla prima casa, il conto potrebbe essere molto vicino a quello della vecchia Imu sulla prima casa (che era al 4 per mille). Infine la Tari, la tariffa rifiuti: «Regolamento in linea con quello della Tarsu – annuncia il sindaco – ma abbiamo approvato il piano di razionalizzazione e riorganizzazione del servizio di raccolta, già in previsione della Newco dei rifiuti, che ci permetterà di risparmiare e di far pagare una tariffa più bassa».

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