VARESE «La città è blindata ma non fa paura». Sei varesini corrono oggi la London Marathon «per le vittime di Boston, per non darla vinta ai vigliacchi e per battere il nostro record personale di corsa».
Quattro ore per percorrere oltre 42 chilometri.I nostri Tarocs (Alessadro Vedani, ex senatore del Carroccio, Susanna Vanetti psicologa, Duilio dall’Osto informatico e “veterano” del gruppo, Mario Chittò bresciano adottato dalla compagnia di Varese, Sergio Bellotti da Cittiglio e la giornalista Elena Catelli) sono a Londra da venerdì
per prepararsi alla maratona che prende il via questa mattina da Blackheath, nella zona sud-orientale della cittá, e finisce vicino nel Mall, vicino a Buckingham Palace dopo avere attraversato il distretto finanziario di Canary Wharf e passato accanto alla Torre di Londra, e a Big Ben in piazza del Parlamento.
«Abbiamo corso sabato mattina a St. James Park e ad Hyde Park – raccontano i maratoneti varesini – un allenamento non troppo intenso, in vista della gara». Hanno mangiato carboidrati, fondamentali per la tenuta del fisico sotto sforzo.
«E abbiamo fatto un giro per la città che è blindata -sottolineano – Ci sono tantissimi controlli, ma il clima è rilassato. C’è desiderio di reagire, i terribili eventi di Boston hanno lasciato una cicatrice ma prevale la positività e l’allegria. In molti, come noi, si sentono sollevati dall’arresto dell’attentatore e dagli schermi degli alberghi la Bbc è in diretta e seguita con un po’ di apprensione».
Il numero degli agenti di guardia lungo il percorso è aumentato del 40%, centinaia di poliziotti in più del solito, affiancati da cani addestrati a fiutare esplosivi.
Sono oltre cinquecentomila gli spettatori che di solito affollano le strade di Londra per guardare la corsa, e l’allerta è massima. «Hanno sostanzialmente incrementato il numero degli effettivi, per rassicurare la gente e adottato altre misure per garantire che la competizione si svolga nella consueta atmosfera di allegria». Trenta secondi di silenzio prima di partire e fascia nera al braccio sono le dimostrazioni di rispetto verso le vittime di Boston da parte dei maratoneti, «e tagliando il traguardo contribuiamo anche alla crescita del fondo creato da Virgin, la società di Richard Branson che sponsorizza l’evento e che si é impegnata a versare due sterline per ogni persona che arriva al traguardo».
Il servizio completo sul giornale in edicola domenica 21 aprile
s.bartolini
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