Atene, 4 ott. (TMNews) – Il governo della Grecia sta resistendo alle pressioni della troika dei tecnici di Commissione europea, Bce e Fondo monetario internazionale, che hanno chiesto di rivedere i contratti collettivi nazionali nel settore privato, in particolare per abolire i livelli di salario minimi. “Non siamo l’India e non diventeremo l’India”, avrebbe affermato sulla questione il premier George Papandreou, secondo quanto riporta la Tv statale greca NET. “Siamo dalla parte dei lavoratori e assicuriamo la protezione dei loro diritti collettivi”.
Secondo le ricostruzioni di diversi media ellenici, la troika avrebbe avanzato queste richieste tra le condizioni per il via libera al versamento di una nuova tranche di aiuti alla Grecia. Senza questi fondi, 8 miliardi di euro, il paese non sarà in grado di onorare i suoi pagamenti.
Ieri sera l’Eurogruppo – che precedeva il consiglio Ecofin tra responsabili economici dell’unione europea oggi in Lussemburgo – ha ribadito che la decisione sull’eventuale versamento di una nuova tranche di aiuti alla Grecia verrà presa solo dopo aver ricevuto il parere della troika, che prosegue la sua missione ad Atene. Nel fine settimana la Grecia ha avvertito che a causa della gravità della recessione economica non sarà in grado di centrare pienamente gli obiettivi di risanamento dei conti su 2011 e 2012. Intanto si profilano nuovi scioperi nel paese contro le misure di austerità, mentre il governo ha smentito le speculazioni del Financial Times Deutschland secondo cui Papandroeu potrebbe dimettersi. (fonte Afp)
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