Professione stuntman a Varese «Farò rinascere i film d’azione»

VARESE Marco Lentini è il varesino che di professione fa lo stuntman. Trentuno anni, un diploma di liceo artistico, il lavoro in un ricamificio e poi la carriera come stuntman. 
Una professione impegnativa che siamo abituati ad abbinare a quella figura che sostituisce l’attore nelle scene pericolose di film o fiction come saltare da palazzi alti, cadere da cavallo o da una moto, gettarsi da elicotteri mentre sono in movimento, gettarsi nel fuoco o scontrarsi con auto o moto ad alta velocità.
Ma

oltre al set per la pellicola ci sono altri ambiti in cui i “saltatori nel vuoto” vengono ingaggiati per stupire con le loro performance mirabolanti. 

Com’è successo che si è detto “da grande faro lo stuntman”?
Ho frequentato il liceo artistico e poi a 17 anni ho iniziato a fare arti marziali, kung fu. Terminata la scuola superiore ho trovato lavoro nel ramo del disegno, in un ricamificio tessile di Cardano al Campo. Ma lì non mi trovavo bene, il clima non era dei migliori e mi sono reso conto che non riesco a stare chiuso in un posto a lungo.
Quindi ha iniziato a saltare come un acrobata?
Una mia collega che sapeva della mia passione per le arti marziali e il mio disagio per il lavoro al ricamificio mi ha detto che aveva saputo di una scuola di stuntman a Roma e mi ha convinto a frequentarla. Ho mandato un’email e mi hanno accettato.
Cosa ha imparato?
A fare guide spericolate con le macchine e a cadere, per sempio. Così ho partecipato alla cerimonia finale delle olimpiadi 2006 come cascatore. Facevamo le “scintillazze” con i pattini e sempre nel 2006 ho partecipato al Motor Show di Roma, quindi sono approdato alla carriera nei parchi di divertimento.
E ora? 
Sto lavorando con il regista Renzo Cerbo a una casa di produzione, la Fenix Crew, per la realizzazione di una web serie d’azione. Il cinema italiano ha perso in questo settore e finisce col produrre solo film di Natale. Il nostro obiettivo è far riscoprire questo genere. 
Ma non le capita mai che di farsi male?
Certo, di recente mi hanno messo tre punti sulla fronte. Il rischio c’è, ma le cose vengono fatte in sicurezza anche se ogni tanto un errore c’è. Devi imparare il controllo psicofisico, la coordinazione, il controllo del corpo e capire che non devi superare il limite delle tue possibilità fisiche. 
Il servizio completo sul giornale in edicola martedì 23 aprile

s.bartolini

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