Gandino, riapre il Rifugio sul Monte Farno

E’ baciata dalla neve a Gandino la riapertura del Rifugio Monte Farno, in programma domenica 29 aprile alle 10. Lo storico esercizio, tappa obbligata per escursionisti e sciatori, è situato a 1250 metri di quota e da oltre due anni era chiuso, dopo la morte di Cati Ongaro, da molti definita “la regina del Farno”.

“La zia insisteva – spiega il nipote Francesco Ongaro, ora titolare dello stabile insieme alla moglie Emanuela Vian, indaco di Cazzano S.Andrea – affinchè mantenessimo viva l’attività che lei aveva portato avanti per una vita. Grazie all’entusiasmo del nuovo gestore Cristian Imberti possiamo dire di esserci riusciti e quello di domenica sarà davvero un giorno di festa, per noi e per tutti gli amanti del Farno cui mancava un appoggio e un punto di ristoro”.

Lo stabile, che unisce alle ampie sale del piano terreno la disponibilità di dodici camere (per ora non ristrutturate), è posto in una zona nevralgica del Farno, passaggio obbligato per chi sale, a quote più alte a piedi o con gli sci da fondo. Sono molto frequentate le mete di Pizzo Formico e Montagnina, dove è aperto il Rifugio Parafulmine gestito dalla Sci Club Valgandino, unica struttura che negli ultimi anni ha garantito il servizo. Sul Farno, in un passato non del tutto remoto, c’erano l’Albergo Ongaro e la Capanna Pineto, di proprietà dell’Atalanta, ma anche l’Albergo Edelweiss e la seggiovia. Poco a valle il Ristorante Simba (per il quale è stato lanciato un progetto di ristrutturazione residenziale) e soprattutto l’enorme ex-Colonia delle Orsoline, di proprietà del Comune, in attesa di rilancio.

“Il Farno – conferma Cristian Imberti (per tutti Ranch) con malcelato orgoglio – è ideale per quanti cercano un contesto suggestivo e naturale a pochi passi da casa. Non è un caso che nei fine settimana siano centinaia i milanesi che arrivano qui”. L’idea di riaprire il Rifugio non è legata ad un mero aspetto speculativo, anzi. “Sin da piccolo – continua Ranch – seguivo le mandrie fra il Campo d’Avene e Valpiana, la montagna “rivale”

del Farno. Come volontario ho lavorato per anni al Parafulmine e conosciuto Cati, con la quale condividevo ricordi e filosofia di vita. Ora la decisione di avviare questa scommessa. Ho chiuso la mia piccola officina meccanica e ho scelto la quiete dei monti che offrono un’incomparabile qualità di vita”. A dar manforte a Cristian ci sarà Debora Parolini, che vanta una consolidata esperienza in ambito commerciale e condivide la passione per il Farno, dove la famiglia possiede da sempre una casa.

Il ricordo di Cati, morta il 6 aprile di due anni fa e per più di 50 anni residente sul Farno, resta il segno distintivo del locale, che mantiene nella disposizione e negli arredi la stessa impostazione.

Il Rifugio Monte Farno proporrà i servizi di bar e trattoria con menu tipico. Info e prenotazioni al numero 035.745286.

a.ceresoli

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