BREBBIA Una firma non costa nulla, ma vale tanto; no a questa viabilità». Con questo motto continua la raccolta di firme a Brebbia contro la viabilità temporanea, in vigore fino al 23 dicembre, decisa dalla giunta per permettere i lavori di realizzazione del nuovo palazzo comunale che si affaccia sulla strada provinciale.
Una mossa, il cambio di viabilità, che sta sollevando numerose proteste tra i cittadini, come la petizione in corso dimostra. Tanto che nei giorni scorsi in paese sono comparsi anche alcuni striscioni di protesta (vedi foto tonda).
«Nello scorso fine settimana – spiega Cristian Vivona, uno degli animatori della protesta, nata su Facebook – abbiamo raccolto circa un migliaio di firme, di cui circa il 70% di cittadini brebbiesi scontenti».
Le firme che poi saranno consegnate in Comune, saranno raccolte anche nel prossimo fine settimana, dalle 8 alle 20, in via Vittorio Veneto e via Manzoni, due strade particolarmente penalizzate dalla nuova viabilità. «La raccolta è aperta tutti i giorni anche al negozio Arcobaleno sul piazzale del Tigros, all’Autogi di Besozzo e alla cartoleria di via Manzoni; la raccolta prosegue a oltranza, non ci poniamo limiti» spiega Vivona.
Il testo della petizione è molto chiaro e contiene le richieste dei cittadini. «Chiediamo – riassume Vivona – che la data del 23 dicembre sia tassativa e che subito dopo si torni alla viabilità precedente con l’eliminazione dei sensi unici sulle vie interne di Brebbia; anche la possibilità di eliminare il semaforo all’incrocio ci vede contrari».
I cittadini avanzano un’altra proposta e respingono l’accusa di strumentalizzazione politica. «Bisogna convocare al più presto un tavolo tecnico a cui partecipino esperti e cittadini – dichiara il portavoce – per trovare un progetto condiviso; i consiglieri di minoranza ci stanno dando una mano a titolo personale, come singoli cittadini». Intanto la protesta si allarga anche alle categorie produttive. «I commercianti e gli artigiani di Brebbia ci hanno chiesto un incontro – conclude Vivona – siamo tutti uniti contro questa viabilità assurda».
Il sindaco Domenico Gioiapur non risparmiando qualche critica al gruppo di protesta, apre al dialogo. «L’attuale viabilità oggetto della protesta guidata dai gruppi di minoranza – afferma Gioia – è assolutamente temporanea e non modificabile e come prescritto nell’ordinanza provinciale il cantiere chiuderà al più tardi il 23 dicembre; è nostra intenzione convocare nei prossimi giorni un tavolo tecnico, aperto a gruppi, associazioni e partiti, per definire una soluzione viaria sperimentale sulla quale chiedere le autorizzazioni alla Provincia».
Matteo Fontana
e.besoli
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