Ricerca e soccorso, ecco i volontari che intervengono a supporto delle ricerche di persone scomparse. «È un lavoro di squadra – fa notare il questore di Varese – esperienza e addestramento sono fondamentali per salvare delle vite umane».
Si è svolto ieri al museo Volandia il “Ricerca e soccorso day 2014”, un’iniziativa dell’Unità di Soccorso Tecnico di Varese, organizzata in collaborazione con la direzione del museo (a fare gli onori di casa c’era il presidente), con l’obiettivo di far conoscere la preziosissima attività dei volontari che operano a supporto delle ricerche di persone scomparse.
«Sono iniziative utilissime, è un settore in cui è fondamentale e imprescindibile il lavoro di squadra – sostiene il questore di Varese Francesco Messina, che ha introdotto il convegno – i piani operativi e il coordinamento devono tenere conto delle specificità dei territori e devono fondarsi sulla sinergia tra le varie componenti coinvolte, che in questi casi si allargano agli enti locali e ai gruppi di volontari». Tra laboratori, esercitazioni e dimostrazioni per il pubblico, l’Ust
si è svelata: nata nel 2013 dall’impegno e dall’esperienza di vari gruppi di protezione civile del territorio, con lo status di associazione socio-sanitaria, interviene sul campo nei casi di ricerche svolgendo un’attività complementare a quella delle squadre specializzate delle forze dell’ordine. Il suo ruolo è previsto all’interno del piano provinciale di ricerca scomparsi, predisposto dalla Prefettura di Varese.
«Con le attuali leggi, l’attivazione delle varie risorse previste dal piano può essere fatta in via immediata, in caso di pericolo di incolumità, senza aspettare le fatidiche 48 ore per certificare la scomparsa – sottolinea il direttore dell’Unità di Soccorso Tecnico di Varese, già coordinatore del corpo di protezione civile Garibaldi di Busto Arsizio – la celerità ovviamente è decisiva. Prima si attivano le risorse, scelte in base alle esigenze del caso specifico, più efficace potrà essere l’intervento».
L’Ust mette a disposizione un proprio «direttore di ricerca», che si interfaccia con il coordinatore dei soccorsi dei Vigili del Fuoco e con i responsabili delle altre squadre presenti sul campo, e una serie di «operatori di ricerca», addestrati e specializzati nei vari contesti, dagli operatori delle unità cinofile agli elisoccorsi. «In questa attività l’addestramento conta molto – spiega Piovesan – è il miglior modo per poter essere efficienti in missione».
Tra le professionalità attivate, anche se operano a titolo volontario, ci sono anche gli psicologi: l’associazione Psicologi per i Popoli entra in campo immediatamente con le proprie squadre, per offrire supporto alle persone coinvolte direttamente.