Taranto, 27 mag. (TMNews) – A Cosima Serrano e a sua figlia Sabrina Misseri non è contestato il sequestro di persona nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata ieri sera dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi. Il gip, Martino Rosati, ha respinto la richiesta dei pubblici ministeri per i reati agli articoli 110 (concorso) e 605 (sequestro di persona) del codice penale. I due pm che conducono l’inchiesta contestavano alle due donne, in concorso tra loro, che “operando materialmente la Serrano, privavano della libertà personale Scazzi Sarah, costringendola con tono minaccioso a salire sulla autovettura della predetta Serrano e portandola presso la loro abitazione contro la volontà della minore”.
Nell’ordinanza emessa dal gip non viene contestata la premeditazione per il reato di omicidio attribuito a Cosima Serrano e a Sabrina Misseri. Sono contestati invece gli articoli 110-575 del codice penale perchè “in concorso tra loro, cagionavano la morte della minore Scazzi Sarah, strangolandola a mezzo di una cintura”; gli articoli 110-61, n.2 e 411 del codice penale perchè “al fine di assicurarsi l’impunità, in concorso tra loro e con Misseri Michele Antonio, sopprimevano il cadavere di Sarah Scazzi, ordinando e aiutando il predetto Misseri a trasferire, a mezzo della sua auto Seat Marbella, fuori dalla propria abitazione il suddetto cadavere, per occultarlo in modo da non essere più trovato”. Nell’ordinanza si specifica che entrambi i reati vengono compiuti il 26 agosto 2010 ad Avetrana (Taranto).
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