Una serrata contro le tasse Da Besozzo parte la rivolta

BESOZZO «Le tasse continuano ad aumentare come anche le spese fisse; la tecnologia non basta più e si può perdere un lavoro anche per un solo centesimo di differenza nell’offerta». Attilio Vanoli, imprenditore di Besozzo nel settore dei componenti per gli elettrodomestici con 80 dipendenti, riassume con efficacia i motivi della protesta che lo porterà ad aderire allo sciopero di 15 minuti delle attività produttive del paese, in programma giovedì pomeriggio.

<«Quindici minuti contro il Governo delle tasse» lo slogan che verrà affisso fuori dagli esercizi commerciali aderenti, coniato dagli organizzatori, il sindaco e senatore leghista Fabio Rizzi e Marcello Novelli, segretario cittadino della Lega Nord. «Abbiamo organizzato tutto in soli due giorni, inviando circa settanta avvisi ai commercianti e ottenendo un’adesione del 70%» ha sottolineato Novelli, presentando ain Comune l’iniziativa di protesta. «L’indotto nel Varesotto sta scomparendo – ha affermato Vanoli – solo cinque anni fa tra Besozzo, Cocquio Trevisago e Gemonio c’erano cinque aziende di attrezzeria, oggi ne è rimasta soltanto una».

Lo sciopero di giovedì delle attività produttive di Besozzo ha ottenuto il pieno appoggio del sindaco Fabio Rizzi, che solidarizza con commercianti, imprenditori e artigiani. «Si tratta di una forma di protesta simbolica e indolore per le casse degli imprenditori aderenti, ma comunque incisiva in un paese piccolo come Besozzo – ha dichiarato  – che abbiamo voluto importare da un’iniziativa simile svolta a Viterbo dalla Lega Federalista».

b.melazzini

© riproduzione riservata