Punta in alto la Nau! di Castiglione Olona. Prossimo obiettivo lo sbarco in Borsa: «Ci stiamo pensando» ammette Fabrizio Brogi, presidente del Consiglio di amministrazione della società varesina che produce e commercializza occhiali con marchio proprio.
Un passo obbligato per quegli imprenditori lungimiranti che guardano al futuro con grandi progetti: «Credo che se lo faremo potremo dare benzina al nostro business e ai nostri piani di crescita».
Che puntano in alto: con oltre 270 dipendenti entro la fine dell’anno Nau porterà a 75 i negozi mononarca, mentre erano 53 alla fine dello scorso anno e nei primi mesi del 2015 è prevista l’apertura dei primi negozi monomarca anche in India, primo passo di un’espansione ancora tutta allo studio della società che dovrebbe però arrivare presto anche in altri paesi dell’Est europeo.
«Stiamo crescendo» spiega Brogi «e abbiamo bisogno di risorse per poterlo fare»: parliamo di una crescita del 40% nell’ultimo anno, con un bilancio in chiusura a fine 2014 che porterà a 20 milioni il fatturato.
Quando il settore, in generale, chiuderà in contrazione del 3%: «Il nostro segreto è semplice: facciamo begli occhiali, di qualità, collezioni nuove ogni settimana, un prezzo democratico, con un’attenzione particolare al rispetto dell’ambiente».
Nau! ha rivoluzionato il concetto di occhiale: «Per
noi non è una semplice protesi visita, ma un oggetto di tutti i giorni, al pari di una borsetta, un oggetto di moda alla portata di tutti». E che vuole arrivare lontano: anche per questo, un anno fa Nau! ha intrapreso il percorso Elite di Borsa italiana «che ci ha dato un grande contributo culturale interno e di esposizione verso i mercati esteri – spiega Brogi – è un importante momento di scambio per accompagnare la naturale crescita dell’azienda». E che, alla fine, potrebbe concludersi proprio con la quotazione all’Aim, il mercato di Borsa italiana riservato alle piccole e medie imprese.
Al quale un’altra varesina sta guardando: la Arioli di Gerenzano, azienda meccanotessile che oggi è diventata un Gruppo con un giro d’affari di poco inferiore ai 50 milioni di Euro, impiega quasi 250 dipendenti e ha sedi sparse in giro per il mondo.
Per loro, dopo l’uscita del Fondo Italiano dal loro capitale, l’ingresso in borsa è lo sbocco più naturale dopo il percorso Elite e dopo la crescita esponenziale di questi ultimi anni: nel 2009 la Arioli aveva un fatturato di 8,2 milioni di euro ed un organico di 35 dipendenti, ora arriva a sfiorare i 50 milioni di euro.
E c’è un’altra varesina che ha pensato alla borsa come una soluzione ideale per sostenere i suoi piani di sviluppo, soprattutto all’estero: è la SafeBag di Gallarate, azienda leader in Europa nell’avvolgimento e tracciabilità dei bagagli, che nel settembre dello scorso anno è sbarcata all’Aim. Arrivando a raccogliere, solo in fase di collocamento, 3,5 milioni di euro.
Una liquidità che le ha permesso di crescere in maniera esponenziale, proprio attingendo dal mercato i fondi necessari per sviluppare i loro progetti, che li hanno portati ad aggiudicarsi l’appalto per l’aeroporto di Miami e di tutti i principali scali europei.