Tornano i profughi a Villa Calderara. Sono dieci gli uomini scappati dalla Libia arrivati nel pomeriggio di ieri all’interno della struttura gestita da Exodus, dove rimarranno fino alla fine di maggio.
«Abbiamo ricevuto una comunicazione dalla prefettura nel tardo pomeriggio di mercoledì», spiega il sindaco . Circa una quarantina i richiedenti asilo politico che saranno ospitati in provincia di Varese, dieci dei quali appunto a Gallarate.
Così come avvenuto nel 2011, i profughi verranno ospitati all’interno di Villa Calderara, almeno fino alla fine di maggio. «Abbiamo dato la nostra disponibilità fino a questa data, dopodiché dobbiamo iniziare con i lavori di ristrutturazione dell’immobile», conferma , responsabile gallaratese della fondazione di don .
Il comune ha infatti concesso a questo ente l’utilizzo dell’edificio per la creazione di un centro di aggregazione giovanile. In cambio, la struttura dovrà essere rimessa a nuovo e saranno realizzati due alloggi di emergenza a disposizione del municipio.
Il cantiere dovrebbe partire nel giro di qualche settimana, anche se la richiesta della Prefettura è quella di farsi carico di queste persone almeno fino a fine giugno. «Verificheremo se prorogare la permanenza fino a quella data, ma certamente non a Villa Calderara», spiega l’assessore ai Servizi sociali .
La quale ieri era presente all’arrivo, nel primo pomeriggio, dei dieci asilanti. «Tutti ragazzi molto giovani», spiega l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra, che in serata ha informato il consiglio comunale. Si tratta di 3 cittadini nigeriani, due siriani, altrettanti somali, un paio di pakistani ed un etiope.
Prima di accoglierli, l’assessore ha suonato ai campanelli degli abitanti della zona per avvisarli dell’arrivo dei profughi, per i quali è stato subito approntato un pasto. Fino a domenica, quando arriveranno i materassi, dormiranno su delle brandine, mentre la Protezione civile ha fornito loro un kit per l’igiene personale.
Sarà il ministero dell’Interno a farsi carico delle spese, versando ad Exodus 32 euro al giorno per ciascuno degli ospiti. Quelli arrivati ieri non sono però gli unici profughi giunti in città. Domenica infatti sono stati affidati, sempre alla fondazione di don Mazzi che però li ha accolti all’interno della sede di via Gorizia, quattro cittadini nigeriani, tutti di religione cristiana.
Scappati dalla loro terra, hanno attraversato il deserto e sono giunti in Libia. Da qui sono salpati verso l’Italia e sono arrivati a Gallarate. «E noi», conclude Sartori, «come cristiani li accogliamo».
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