La Corte d’Appello del tribunale di Milano ha confermato l’altroieri la condanna a cinque anni di carcere inflitta nel giugno dell’anno scorso a Como a un chiacchierato playboy novarese di Cressa, in seguito dalle procure di mezza Italia per truffe e raggiri, veri e presunti, costruiti su canovacci più o meno sempre uguali.
Questa volta il playboy rischia davvero il carcere, dal quale, finora, è sempre riuscito a restare lontano, grazie a indulti, sconti, esecuzioni sospese.
È stato riconosciuto colpevole del reato di circonvenzione di incapace, commesso ai danni di una vedova comasca che, sentenze alla mano, finì davvero sul lastrico. I due entrarono in contatto qualche anno fa, e galeotto un tenero e innocuo annuncio su Secondamano.
Risultato: spacciandosi per un facoltoso imprenditore alle prese con qualche momentaneo problema di liquidità, seppe convincerla del suo amore, e seppe spogliarla di tutti i suoi beni, 540mila euro, cifra che i giudici di primo grado riquantificarono in una somma più cospicua, pari a 650mila euro, che teneva conto del risarcimento dei danni.
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