Palermo, 5 ott. (TMNews) – Si potrebbe pronunciare già oggi la Corte di Cassazione, chiamata a dire l’ultima parola nel processo che vede imputato Massimo Ciancimino con l’accusa di riciclaggio e intestazione fittizia di beni.
Il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, che in primo grado era stato condannato a 5 anni e 8 mesi, in appello ha goduto di una riduzione a 3 anni e 4 mesi. La vicenda vede coinvolti per intestazione fittizia di beni anche il tributaria Gianni Lapis, prestanome dei Ciancimino; e la moglie di “don Vito”, Epifania Scardina. I due, in secondo grado erano stati condannati a 5 e un anno. Cinque anni, invece, è stata la condanna per l’avvocato romano Giorgio Ghiron, che risponde di riciclaggio in concorso.
Massimo Ciancimino, attualmente, è agli arresti domiciliari per la vicenda che lo vede accusato di detenzione di esplosivo, e calunnia nei confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro.
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