MACCAGNO Dovevano essere solo un ricordo. Eppure da mercoledì sono tornati i semafori sulla strada statale del Verbano Orientale.
La 394 i cui lavori erano stati dichiarati finiti il 26 marzo scorso è così ancora “sotto i ferri”. Tra le proteste degli automobilisti alle prese con la comparsa dei tre semafori, per la regolazione del senso unico alternato, necessari a consentire l’ultimazione dei lavori. Sempre nel tratto tra Colmegna e Maccagno.
Con gli interventi che stanno riguardano la costruzione del muretto all’altezza
della Rizzada, la storica scalinata di Colmegna parzialmente abbattuta per far posto all’ampliamento della carreggiata, lo smontaggio di una passerella metallica a ridosso della ferrovia e soprattutto la posa di alcune condotte dei sottoservizi sotto la carreggiata del nuovo ponte allargato sul fiume Giona. Lo stesso attorno al quale si era concentrata la cerimonia di inaugurazione. Atto formale, alla presenza di Anas, sindaci di Luino, Maccagno e degli altri comuni, e dell’assessore regionale Raffaele Cattaneo, che avrebbe dovuto segnare, salvo la creazione del sottopasso ferroviario di Maccagno, la fine complessiva dei lavori.
Resta però qualche “ritocco” da fare. Almeno a giudicare dai semafori. L’unica consolazione è che, stando a quanto verificato dal Comune di Maccagno, «questi interventi dovrebbero concludersi rapidamente, già nelle prossime ore». Intanto, però, non mancano le proteste di frontalieri e cittadini.
b.melazzini
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