Pedopornografia online: un varesino nella rete della polizia postale di Catania. All’uomo, 55 anni, è stato sequestrato un pc contenente un centinaio di file, tra foto e video.
Il varesino è uno dei 25 indagati nell’indagine coordinata dalla procura di Catania che ha fatto eseguire perquisizioni anche a Roma, Bologna, Napoli, Teramo, Cagliari, Modena, Prato, Grosseto, Bergamo, Milano, Brescia, Torino, Genova e Trieste.
L’uomo vive solo e non ha figli. L’indagine ha fatto scattare anche tre arresti: in manette un pensionato di 64 anni del messinese, un impiegato di 41 anni di Prato e un operaio di 44 ani di Napoli.
Gli investigatori hanno trovato nei computer dei tre oltre ventimila file divisi tra fotografie e video pedopornografici. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati 20 notebook, 65 hard disk, due tablet, otto smartphone e oltre 100 supporti di salvataggio di dati (le classiche pen drive). L’indagine è stata condotta con agenti sotto copertura e il coordinamento del centro nazionale di contrasto della pedopornografia online di Roma e si è concentrata principalmente sullo scambio di materiale illegale attraverso il celebre programma di scambio dei file peer-to-peer eMule.
Tutto il materiale informatico sequestrato è al vaglio degli inquirenti: sul pc del varesino sarebbero state trovate un centinaio di immagini pedopornografiche condivise attraverso eMule. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l’utilizzo del sistema peer-to-peer era stato prescelto in quanto considerato più sicuro e certamente meno accessibile da parte delle forze dell’ordine della rete più facilmente tracciabile soprattutto attraverso siti civetta.
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