Si impara l’arte della caccia Niente fucili, si usano i falchi

De arte venandi cum avibus alla Rocca d’Angera. L’arte di cacciare con il falco ha aperto la propria stagione di corsi nell’incantevole maniero dei Borromeo nel contesto della rassegna sulle Arti e mestieri medioevali.

Domenica 26 maggio il falconiere di Laveno ha presentato la figura dello stucciere e strozziere: ossia di colui che in epoca medioevale addestrava i falchi e, una volta pronti, li consegnava al maestro falconiere che a sua volta li presentava al nobile del castello.

La giornata – la prima di una serie dedicate alla falconeria – è stata costellata di domande al falconiere. «Lo stupore dei bambini nel veder volare il falco all’interno del giardino tra le mura merlate è stato immenso» racconta Daniele che fin da bambino nella sua Toscana ha coltivato la passione per i rapaci e ha frequentato scuole e gruppi di rievocazioni medioevali in veste d’aquiliere e gufiere.

«Il contesto dell’arte della caccia con il falco insieme agli arcieri medioevali ha avuto la rappresentazione storica dell’epoca di Federico II di Svevia. Siamo in pieno Duecento, periodo storico che coincide con la datazione del castello».

Durante la giornata il falconiere ha illustrato le attrezzature: dai cappucci arabi alle alcantare agli accessori di volo. «Visto l’esito più che soddisfacente – continua – abbiamo deciso di proporre un ciclo di appuntamenti periodici di didattica sulla Falconeria all’interno del castello, vanto della nostra storia lacustre del Varesotto».

Il progetto di Cavuoti nasce e si radica sul territorio: poco lontano da Angera, nella verde Valcuvia, ad Arcumeggia, Daniele ha fondato la sede di una vera Scuola di Falconeria chiamata Arcumedia. Qui si tengono stabilmente dei corsi.

Nella sede di Laveno invece l’intraprendente falconiere, specializzato in disinfestazioni ambientali, tiene corsi specializzati di avvicinamento alla falconeria e alla professione di falconiere allontanatore (Bird-Control), con lezioni teoriche e pratiche su come allontanare utilizzando i falchi le specie infestanti come piccioni e gabbiani da siti che vanno preservati igienicamente.

«Proprio in questi giorni sto programmando un intervento all’isola Madre per allontanare i gabbiani» precisa Daniele. Ma nella sede di Arcumeggia gli stessi animali sono amati e curati, e i partecipanti ai corsi apprendono anche nozioni su come gestire e trattare i rapaci. Questi animali sono inoltre impiegati nella pet teraphy, per la cura di ragazzi con problemi psichici e relazionali.

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