L’aeroporto di Malpensa si prepara all’ennesimo colpo basso. Dopo aver messo all’angolo Emirates, il colosso aereo del Golfo che al terminal 1 della brughiera ha investito 2,48 milioni di euro soltanto per la propria lounge (la prima lounge internazionale con il nuovo design della compagnia), Alitalia è pronta a chiudere l’accordo con l’altro vettore aereo del Golfo, Etihad Airways, e a far tesoro della propria presenza a
L’intesa per il salvataggio di Alitalia è così destinata ad essere un abbraccio mortale per Malpensa. La nuova alleanza punterà soltanto sul traffico cargo in brughiera.
«Aspetto di capire quale sarà la soluzione: va bene che Etihad entri in Alitalia, ma non può farlo a spese di Malpensa perché vorrebbe dire far saltare in aria il sistema aeroportuale lombardo», dichiara il presidente della Regione Roberto Maroni. «Non è accettabile lo scambio per cui, per salvare il carrozzone Alitalia, si condanna Malpensa: se così fosse, sarebbe una dichiarazione di guerra verso la Lombardia».
Manca ancora la lettera di intenti di Etihad ad Alitalia e sarà il consiglio di amministrazione della ex compagnia di bandiera a dare l’ok al negoziato in esclusiva con il vettore di Abu Dhabi che dovrebbe chiudersi a maggio con l’acquisizione del 40 % del vettore aereo italiano per una cifra intorno ai 500 milioni di euro.
Sul piatto, il “favore” di un decreto ministeriale per ampliare le destinazioni in decollo al Forlanini e sforare il limite di 18 movimenti all’ora verso i Paesi comunitari. Un decreto che potrebbe non essere un provvedimento extra, temporaneo, dedicato solo e soltanto ad Expo 2015, ma potrebbe trasformarsi nel “cavallo di Troia” per superare il contingentamento di Linate (già oggi peraltro non rispettato) stabilito dal decreto Bersani in modo da proteggere l’investimento Malpensa 2000. I voli da Linate verso l’Europa aumenterebbero: Alitalia lo ha, di fatto, già dichiarato nella conferenza stampa di presentazione delle nuove rotte a metà febbraio. Tra le mete Berlino (Etihad possiede il 29% di Air Berlin), Monaco, Istanbul. Destinazioni servite da Malpensa dove, invece, la smart carrier AirOne non opererà neanche più.
In brughiera si punterà sul traffico cargo: questa l’intenzione di Etihad che conosce le performance dell’aeroporto nostrano sul fronte delle merci. Peccato che Sea abbia, investito nell’aerostazione (dunque sui voli passeggeri) fior di milioni di euro. Basti pensare al terzo terzo. Non basterebbero neanche i (pochi) voli intercontinentali previsti dal terminal 1 dal vettore con la livrea tricolore.
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