Los Angeles, 4 feb. (Ap) – La crisi dei consumi si fa sentire
anche sui conti della Walt Disney Company, che mette in guardia
da un quadro economico che si profila come “il peggiore nella
storia” del gruppo, secondo l’amministratore delegato Robert
Iger. Alla debolezza generale si aggiunge il crescente ricorso
dei consumatori a nuove tipologie di accesso ai contenuti,
innanzitutto scaricandoli direttamente da internet, che mettono
in difficoltà le vendite di Dvd ma anche le stazioni televisive a
pagamento.
In più, emergono chiari segnali di saturazione dalle
‘videoteche’ personali delle famiglie, secondo la stessa Disney
ormai in media una famiglia americana conta circa 80 Dvd e questo
suggerisce che “crisi economica o meno saranno più selettive sui
nuovi acquisti”, ha detto Iger.
Negli ultimi tre mesi del 2008 il fatturato della società è
calato dell’8 per cento, a 9,6 miliardi di dollari, mentre
l’utile netto è caduto del 32 per cento a 845 milioni – o 45
cents per azione – contro 1,25 miliardi dello stesso periodo del
2007. Il risultato netto si è rivelato inferiore a quanto
previsto in media dagli analisti, circa 52 cents per azione, e
negli scambi fuori seduta ordinaria le azioni Disney hanno
segnato cali dell’ordine del 7 per cento a 19,05 dollari.
Andamenti divergenti sul fatturato dei canali televisivi e
satellitari controllati, con un più 2 per cento per Disney
Channel e Espn ma un meno 14 per cento per la Abc. Il fatturato
dei parchi Disneyland è calato del 4 per cento, con flessioni sia
nelle entrate da ingressi sia sui livelli di utilizzo delle
strutture alberghiere correlate.
Voz
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