Ogni mattina in Africa, quando il sole sorge, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre. Ogni mattina, a Varese, un automobilista si sveglia e sa che dovrà parcheggiare: se la sua destinazione è Piazza Libertà, potrebbe avere qualche problema. Villa Recalcati, la questura, l’istituto Maria Ausiliatrice e una decina di negozi tra i più frequentati sono apparentemente serviti solo dai pochi parcheggi presenti nel piazzale e nelle vie limitrofe.
In molte ore del giorno il caos è sotto gli occhi di tutti nel cuore pulsante del rione: doppie o addirittura triple file di macchine parcheggiate ai margini delle strade, sulle strisce pedonali, negli spazi riservati agli autobus o semplicemente dove capita con gravi difficoltà di transito per i mezzi dell’Avt e per i pedoni, costretti a “gimkane” nella selva dei veicoli fermi.
Spesso fioccano anche le multe, firmate da vigili sollecitati dagli autisti dei pullman che non riescono a procedere verso le fermate successive. La situazione crea disagio a residenti ed esercenti: «La questione è annosa – rispondono quasi in coro – Piazza Libertà è da sempre luogo di passaggio obbligato per chi abita nei paraggi perché c’è un po’ tutto quello che serve, dalla farmacia all’edicola, dal tabaccaio al panettiere. Al mattino, a pranzo o nell’ora in cui i ragazzi escono da scuola l’intasamento è reale».
Eppure la soluzione sembrerebbe a portata di mano: il parcheggio multipiano di via Trentini, voluto dalla Provincia e costruito in occasione dei mondiali di ciclismo del 2008.
La struttura è a pochi metri di distanza dalla piazza, la sosta è a buon mercato (1 euro per un’intera giornata) ma forse non è adeguatamente segnalata: «L’amministrazione dovrebbe pubblicizzarla meglio – dice Franco Agugliaro, proprietario del bar Club ’91 – mancano i cartelli ed in particolare chi viene da fuori non ne conosce l’esistenza». «A noi risulta sempre pieno – replicano da Villa Recalcati – non solo la parte riservata ai nostri dipendenti ma anche quella disponibile per la cittadinanza». La provincia snocciola anche i dati: i tre piani del parcheggio, per un totale di 270 posti auto, hanno una percentuale di occupazione giornaliera del 90%.
La “sosta selvaggia” in piazza però è tangibile. E quanti godono di un osservatorio privilegiato sulla zona mettono nel mirino anche la pigrizia che incoraggia le cattive abitudini: <Chi deve prendere il giornale, le sigarette o un caffè veloce non ha voglia di fare cento metri a piedi – continua il barman – Perciò la gente non usa il multipiano e preferisce fermarsi vicino ai negozi, anche se i posti non ci sono>.
Interventi per ricavare nuovi parcheggi nelle strettissime vicinanze non sono fattibili poiché gli spazi sono davvero ristretti ora che è presente anche l’area riservata al bike-sharing. E viste le consuetudini di “casbenat” e forestieri, è probabile che nemmeno il nuovo multipiano – pronto a breve in via Daverio e pensato per venire incontro soprattutto all’esigenze dei pendolari di Trenord – possa riuscire finalmente a decongestionare il centro del rione. Sebbene lo scopo sia proprio quello.
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