Nel mese di ottobre Sergio Terzaghi, difensore civico del Comune di Varese, lascerà il suo ufficio e i varesini non avranno più “l’avvocato gratuito”. Lo ha disposto la finanziaria del 2010 per «tagliare nella spesa pubblica».
Ma Terzaghi è molto critico verso questo provvedimento: «Il costo complessivo dell’ufficio nel 2009 era pari a circa 30mila euro lordi all’anno, che si è ridotto poi a 20 mila, il 10% in meno».
«Non credo che tale somma fosse un costo ingente per il Comune, anche perché erano tutte spese legali risparmiate per evitare il contenzioso».
Inoltre: «Lo statuto comunale mi avrebbe consentito di avere un segretario particolare, ma abbiamo preferito dislocare part-time Isa Canizzaro, dipendente amministrativa del Comune».
Il 5 maggio, in consiglio comunale, Terzaghi presenterà la relazione annuale. Dalla quale emerge che, nel 2013, sono state complessivamente protocollate 262 lettere, trattate 92 pratiche (di cui il 42 % risolte positivamente), senza contare i pareri orali e telefonici e le questioni che si risolvono in brevi colloqui.
Dal 2009 al 2013, l’area che ha preoccupato di più i cittadini è stata quella dei lavori pubblici, che ha ricevuto 144 istanze.
Le segnalazioni hanno riguardato la manutenzione delle strade, gli impianti fognari, le richieste d’asfaltatura, il rifacimento di segnaletica orizzontale, la presenza di arbusti pericolosi per la circolazione stradale.
Segue quasi a pari merito la polizia locale, che ha registrato 143 istanze in cinque anni. In questo caso si problematiche relative a sanzioni amministrative e cartelle esattoriali.
Al terzo posto c’è l’urbanistica, con 80 pratiche. Al quarto la manutenzione del verde, con 53.
Aspem ha registrato 26 istanze (soprattutto per Tarsu e Tares), Aler 20 (quasi tutte per chiedere la rateazione dell’affitto), Avt-Tuv quattro. L’ospedale ha avuto una sola segnalazione. Mentre il sindaco ne ha ricevute 35, da parte di persone che lamentavano problemi relativi all’amministrazione e chiedevano un intervento diretto della massima autorità cittadina.
La legge stabilisce che il difensore civico debba lasciare il suo compito alla scadenza del mandato, che per Terzaghi sarà il 12 ottobre.
«Sarà spiacevole per quei cittadini che si rivolgeranno all’ufficio ad agosto e a settembre, a cui forse non riusciremo a dare una risposta nei termini » dice Terzaghi, che può già tirare le fila del lavoro svolto.
«È stata un’esperienza bella, perché in questi cinque anni ho avuto a che fare con i piccoli problemi e le difficoltà della gente. Ho dato consigli e ho contribuito a erogare un servizio di assistenza che reputo importante soprattutto oggi, con la crisi».
«Dispiace non poterlo fare più, anche perché i varesini d’ora in poi dovranno andare a Milano per essere ricevuti dal difensore civico regionale».
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