Inizia il lavoro per la costruzione di Airport Handling. Con il benestare del Governo che ha chiesto espressamente alla Commissione europea di dare il via libera alla newco.
Ci sarà tempo due anni per trovare un socio privato che entri nella nuova società destinata ai servizi aeroportuali negli scali di Malpensa e Linate. E poi, d’intesa con le organizzazioni sindacali, la partecipazione dei privati potrebbe diventare maggioranza.
Intanto Airport Handling potrà nascere con capitale sociale di Sea spa e un Trust quale elemento di garanzia per gli impegni presi verso l’Unione europea.
La lettera inviata dal Governo italiano alla Commissione europea, resa nota ieri pomeriggio dal presidente Sea Pietro Modiano alle organizzazioni sindacali, ha trovato questa soluzione mediana: due anni di tempo per cercare un socio al 30 % e poi, semmai, anche una vendita totale. Ma, indica il sindacato, «Airport Handling dovrà essere indivisibile, non fatta a pezzi», chiarisce Enore Facchini segretario generale della Uiltrasporti della Lombardia.
«Oggi avviamo una nuova situazione perché la newco stia in piedi da sola e se i margini operativi di bilancio, negli anni, saranno buoni, ci dovrà essere il recupero totale del personale. Abbiamo buone ragioni di principio: 2.300 lavoratori da ricollocare sono la priorità assoluta». Punto primo: iniziare il cammino non solo sulla carta. «Siamo soddisfatti dell’impegno del Governo», dichiara Dario Grilanda, segretario generale della Fit Cisl dei Laghi.
«Non siamo più bloccati, si comincia a costruire Airport Handling, un grande risultato per il sindacato che ha sempre lottato a tal fine». E se la Commissione europea non fosse d’accordo? «Noi rispondiamo al Governo italiano», ribatte Grilanda.
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